Franco Zeffirelli. Una vita straordinaria

Omaggio al Maestro Zeffirelli

Franco Zeffirelli nasce a Firenze il 12 febbraio 1923. La morte prematura della madre, Alaide Garosi Cipriani, e il riconoscimento tardivo da parte del padre, il mercante di stoffe inglesi Ottorino Corsi, marcano la sua infanzia e adolescenza. L’affidamento alla zia Lide, gli insegnamenti del teatro shakespeariano e dell’arte dei grandi Maestri del passato da parte di un’istitutrice inglese trasmettono al giovane Zeffirelli i fondamenti di un’educazione colta e liberale. Frequenta il Liceo Artistico, l’Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura.

Dopo la parentesi della guerra, in cui si unisce ai partigiani per passare poi nelle file dell’esercito alleato, affianca la collaborazione a Radio Firenze alle giovanili esperienze di attore al Teatro universitario di via Laura. In quegli anni, con i suoi futuri più assidui collaboratori – Anna Anni, Alfredo Bianchini, Danilo Donati, Piero Tosi – frequenta i grandi artisti del momento. Nell’immediato dopoguerra, prosa e musica insieme sono i generi che Zeffirelli sperimenta con la Compagnia teatrale “Il Carro dell’Orsa minore” di Alessandro Brissoni.

Decisivo per la sua carriera è l’incontro con Luchino Visconti che lo porta a trasferirsi a Roma, divenendone sia assistente alla regia (La terra trema, 1948; Senso, 1954), sia scenografo. Dagli anni Cinquanta, Zeffirelli è impegnato, prima come pittore-scenografo e costumista poi anche come regista, nell’allestimento di opere in musica del Settecento e dell’Ottocento nei teatri di Milano, Genova, Napoli, Palermo. Con Maria Callas esordisce negli Stati Uniti nell’innovativa messinscena di La Traviata (Dallas, Civic Opera House 1958). Insieme a lei realizza nel 1964 Tosca e Norma (Londra, Royal Opera House; Parigi, Opéra de Paris), dedicandole nel 2002 il film Callas forever.

All’Old Vic di Londra affronta i classici shakespeariani (Romeo e Giulietta, 1960; Amleto, 1964; Molto rumore per nulla, 1965). Si cimenta con la drammaturgia moderna del Novecento: da Edward Albee ad Arthur Miller, da Luigi Pirandello a Eduardo De Filippo. Zeffirelli trasforma in pietre miliari della storia dello spettacolo le sue Bohème, Aide e Traviate alla Scala e al Metropolitan Opera House di New York (1963, 1981; 1964 e 1989), adattando le versioni della Turandot scaligera e newyorkese per l’Arena Verona (2010) e per l’inaugurazione della Royal Opera House di Muscat (2012).

Lavora con artisti straordinari, dalla Callas alla Sutherland, da Giulietta Simionato, a Mirella Freni, Graziella Sciutti, Grace Bumbry e Leyla Gencer, da Giuseppe Di Stefano a Gianni Raimondi, Franco Corelli, Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti, da Herbert von Karajan a Leonard Bernstein e Carlos Kleiber . Nel 2004 viene nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra per le sue messinscene della drammaturgia shakespeariana.

Al cinema i suoi grandi successi sono: Fratello Sole, Sorella Luna (1972); Gesù di Nazareth (1977); Cavalleria Rusticana e Pagliacci con Plácido Domingo, Elena Obraztsova e Teresa Stratas (1982); La Traviata interpretati dal duo Domingo - Stratas (1983); Otello in cui, accanto a Domingo, Katia Ricciarelli recita la parte di Desdemona (1986); Il campione (1979); Amore senza fine (1981) con Brooke Shields e Tom Cruise; Il giovane Toscanini (1988); Storia di una capinera (1993); Jane Eyre; Per Firenze, documentario in presa diretta dell’alluvione del 1966; Un tè con Mussolini (1999).

Nel 2006 esce da Mondadori l’Autobiografia di Franco Zeffirelli, volume che raccoglie la straordinaria storia di questo artista. E' morto nella sua casa sull'Appia Antica a Roma il 15 giugno 2019.