Arnoldo Foà

La lunga carriera di un artista indimenticabile

Totò lo stimavo moltissimo per questo irripetibile modo di recitare che aveva. Per quanto mi riguarda m'ha fatto un complimento straordinario. Facevamo il doppiaggio di un film, non ricordo esattamente quale, e lui non rispondeva alla mia battuta. Allora dissi: "Totò, c'è qualcosa che...". "No, lei mi fa ridere". Rideva e quindi non riusciva a parlare.
Arnoldo Foà - dal libro "I film di Totò" di Albero Anile

Una lunga carriera artistica in teatro, al cinema, alla radio e in televisione, costellata di riconoscimenti e successi, Arnoldo Foà è stato attore ma anche regista teatrale, scrittore (la poesia era la sua passione) e grande doppiatore. Nato a Ferrara il 24 gennaio 1916 ma romano d'adozione, la sua filmografia conta più di 100 titoli. Tra cinema e televisione ha lavorato con registi come Alessandro Blasetti, Vittorio Cottafavi, Giuliano Montaldo, Damiano Damiani, Anton Giulio Majano, Ettore Scola, Citto Maselli. Nel 1962 è nel cast del film Il processo diretto da Orson Welles. Negli anni '50 gira due film anche con Totò: Totò Sceicco (1950) e Totò e Carolina (1953). 

La sua voce profonda, quasi cavernosa, e il suo profilo spigoloso la fanno da padrone dalla fine degli anni Cinquanta in tanti storici sceneggiati televisivi prodotti dalla Rai, a partire da Capitan Fracassa (1958) e da L'isola del tesoro (1959), entrambi firmati da Anton Giulio Majano. Ne Il giornalino di Gian Burrasca (1964) di Lina Wertmuller è l'avvocato Gaetano Maralli, in La freccia nera (1968) è il perfido Sir Daniel Brackley mentre ne I racconti di Padre Brown (1970) è Flambeau accanto a Renato Rascel. Nel 1984 è Gigi Arnaudi, il protagonista della detective fiction I racconti del maresciallo, la mini serie TV realizzata da Giovanni Soldati sulla scia del successo dell'omonima serie del 1968 diretta dal padre Mario Soldati.


Arnoldo Foà è il guascone Capitan Fracassa nello sceneggiato di Anton Giulio Majano del 1958

Negli stessi anni dedica la stessa attenzione professionale al doppiaggio cinematografico, prestando la sua inconfondibile voce ad Anthony Queen (nei film La strada, Barabba, Selvaggio è il vento, L'avventuriero), a John Wayne (Le ali delle aquile e Il sentiero solitario) e poi Jean Gabin, Kirk Douglas, Peter Ustinov, Jack Palance, Toshirō Mifune, oltre a curare la narrazione fuori campo de La corazzata Potëmkin, La Bibbia, La fabbrica di cioccolato, Piccola posta

Lui era molto più di un attore, perchè sapeva essere interprete e se stesso contemporaneamente, andava al di là del ruolo. Faceva parte di quelle persone capaci di diventare icone, ma mantenendo un'ironia e autoironia, a volte cattivissime, che lo accompagnavano anche nella vita.
Moni Ovadia in occasione della scomparsa di Arnoldo Foà l'11 gennaio 2014

Rai Cultura ricorda lo straordinario talento di Arnoldo Foà con questo filmato tratto dal programma Le fiabe dell'albero, trasmesso dalla Rai nel 1974 ne La tv dei ragazzi. Sotto la sapiente guida del regista Lino Procacci, grandi protagonisti della recitazione narravano fiabe italiane e straniere più o meno famose. Gli interpreti si chiamavano Ave Ninchi, Franca Valeri, Ugo Pagliai, Mario Scaccia, Gabriele Lavia. Foà racconta la fiaba dello scrittore siciliano Luigi Capuana L'uovo nero.

Sulla scomparsa di Arnoldo Foà l'11 gennaio 2014, vedi anche Ricordando Arnoldo Foà su Rai Cultura/Cinema