Adriana Cavarero. Platone: la madre ingovernabile

Il femminile nella tradizione filosofica

Adriana Cavarero, intervistata ad Ancona in occasione della prima edizione del KUM! Festival - Curare, Educare, Governare, parla del tema della lezione che ha tenuto al Festival: Platone: la madre ingovernabile.

Secondo la Cavarero, ci sono due modi di rappresentare il femminile e quindi il materno: uno è quello della donna addomesticata, la figura femminile governata dal soggetto maschile, secondo la tradizione patriarcale, l’altro è quello che la stessa tradizione patriarcale definisce l’ingovernabile e che Freud chiamava il continente nero, una zona quindi oscura, da esplorare.

Platone, padre della filosofia, immagina il femminile come ingovernabile, sia nel Timeo, dove, descrivendo la genesi del cosmo, rappresenta il femminile come lo spazio informe, che rende possibile la generazione delle cose dalle Idee, sia nella Repubblica, dove racconta il mito della Caverna, nel quale il femminile è la caverna stessa, che come un grande utero rende possibile la proiezione dei simulacri delle forme, e quindi l’inizio di un percorso verso il Logos, che è al di fuori della caverna.


Adriana Cavarero è professoressa di Filosofia politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Verona. Tra le fondatrici del pensiero della differenza sessuale, nelle sue ricerche ha fatto emergere le irrisolte questioni di genere nella tradizione filosofica. Le sue riflessioni vertono, da un lato, sul significato della narrazione e dell'espressione vocale nella costituzione dell'identità e, dall'altro, sulle pratiche di violenza collettiva legate alle trasformazioni della guerra contemporanea. Tra le sue opere: Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica (Roma 1990); Corpo in figure. Filosofia e politica della corporeità (Milano 1995); Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione (Milano 1997); A più voci. Filosofia dell'espressione vocale (Milano 2003); Orrorismo, ovvero della violenza sull'inerme (Milano 2007); Inclinazioni. Critica della rettitudine (Milano 2013).