Antonio Prete: la compassione
Recuperiamo il suo significato originario
Lo scrittore e critico letterario Antonio Prete ci presenta il suo ultimo libro dal titolo Compassione. Storia di un sentimento (Bollati Boringhieri, 2013) e insieme ci traccia la storia di quel particolarissimo rapporto con l'altro che si accompagna al compatire. Parola fin troppo fraintesa, che invece deve essere recuperata nel suo significato originario del patire con, ossia nell'essere solidale e permeabile al pathos dell'altro. Nelle società odierne la compassione si è spesso disarticolata in vari suoi succedanei (emaptia, volontariato, solidarietà) ma sia la storia della filosofia, sia la letteratura, sia l'arte del Novecento hanno tracciato una via al suo recupero che lascia ben sperare per il futuro.
La compassione è un dolore dell'altro condiviso da un soggetto, è una condivisione al patire dell'altro. Il patire ha una gamma vastissima di situazioni considerato che comprende anche tutte le passioni. Quindi la compassione ha un'accezione ristretta che è quella della condivisione del dolore dell'altro ma anche un'accezione più ampia che è quella della prossimità all'altro, nel suo patire, e quindi nel suo vivere le esperienze delle passioni.
Antonio Prete