Francesco Piccolo. La convivenza nella vita quotidiana
La cultura della tolleranza
Lo scrittore Francesco Piccolo, intervistato al Festival Materadio, la festa di Radio3 del 2016 Utopie e Distopie, parla di convivenza.
La convivenza è stare nella vita quotidiana, con le persone care e giorno dopo giorno costruire una capacità di stare insieme in una maniera sempre più sincera e tollerante e questa quotidianità è il punto di partenza per la convivenza universale, che comprende l’accettazione dell’estraneo.
La dimensione familiare della convivenza può quindi costituire un allenamento per riuscire ad avere a che fare con quelli che non conosciamo o che non ci interessano.
Imparare a comprendere l’altro a essere tolleranti è un obiettivo che non riusciamo sempre a raggiungere, ma anche il farsi male, l’allontanarsi è un modo per conoscersi in qualche modo necessario nella prospettiva della convivenza. In generale la cultura, non intesa in senso retorico, è lo strumento migliore per favorire la comprensione e la tolleranza tra le persone.
Francesco Piccolo è nato nel 1964 a Caserta, e vive a Roma. Collabora con il settimanale «Diario». Oltre a Scrivere è un tic. I metodi degli scrittori (minimum fax, 1994), ha pubblicato per Feltrinelli una raccolta di racconti (Storie di primogeniti e figli unici, 1996, premio Giuseppe Berto e premio Chiara), un romanzo (E se c’ero dormivo, 1998), un racconto lungo (Il tempo imperfetto, 2000) e Allegro occidentale, finalista al Premio Strega 2004. Per Laterza ha pubblicato Italia spensierata (2007) e per Einaudi La separazione del Maschio (2008). Ha lavorato anche per il cinema scrivendo sceneggiature, tra cui ricordiamo My Name Is Tanino, Paz! (tratto dai fumetti di Andrea Pazienza), Ovunque sei, Il caimano, Nemmeno in un sogno, Caos calmo e Giorni e nuvole.