Carlo Galli: la politica dopo il Muro
Una panoramica delle forze in campo
Carlo Galli, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università di Bologna, offre una panoramica delle forze in campo nella politica (e nella visione della politica) del mondo contemporaneo. Per introdurre l'argomento, risale al fascismo e al nazismo e alla loro presunta volontà di superare le distinzioni tra destra e sinistra.
Il fascismo e il nazionalsocialismo si ponevano come superamento della contrapposizione tra destra e sinistra, ma è anche vero che fascismo e nazionalsocialismo mantenevano una violenta contrapposizione nei confronti del comunismo e, a parole - mentre quella verso il comunismo era nei fatti - a parole anche nei confronti della destra tradizionalistica che li aveva preceduti
Carlo Galli
Il neoliberismo, da parte sua, pretendeva di annullare le stesse distinzioni perché riteneva la destra e la sinistra incapaci di cogliere quella oggettività di cui esso si arrogava l'esclusiva. Il neoliberismo di oggi riprende questa connotazione di oggettività appellandosi alla neutralità, alla superiorità e alla precisione della scienza economica. In tale contesto, la politica viene vista come un'attività inferiore e disturbante, che dovrebbe cedere il passo ai tecnici.
Secondo Carlo Galli, la caduta del Muro di Berlino è stata determinata proprio dall'immane potenza del neoliberismo. Il sistema sovietico non è collassato nel 1989, ma qualche tempo prima, ossia con l'ascesa al potere di Margareth Thatcher e di Ronald Reagan. È stato in questo periodo, che le potenze economiche si sono scatenate - con le guerre stellari, per esempio - ponendo il comunismo in un contesto competitivo, quando la sua situazione economica era già compromessa, tra le altre cose, dalla guerra in Afghanistan.
È assolutamente falso che prima della caduta del muro, al di là del muro fossero tutti comunisti. Quell’esperimento storico, sociale, economico e politico era stato da tempo svuotato di significato
Carlo Galli
Cosa ne è, quindi, dello scacchiere politico e della democrazia dopo il crollo del Muro di Berlino? La democrazia moderna occidentale è un miscuglio di liberal democrazia e socialdemocrazia, che ha come obiettivo più la libera manifestazione delle individualità, che il popolo in quanto collettività. Nel tempo, si è organizzata sulla scala degli Stati nazionali, una scala, che, però, oggi, si rivela insufficiente rispetto a soggetti sociali ed economici sovranazionali. Non è finita la democrazia, piuttosto è finita la democrazia imperniata sullo Stato-nazione.
Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2012, in occasione del Festival della Filosofia di Modena