Marco Moschini. La metafora e la mistica
Metafore: figure dell'alterità
L'intervento di Marco Moschini alla X Edizione 2018 della Scuola estiva internazionale di alta formazione filosofica (International summer school of higher education in philosophy, École d’été internationale en philosophie) Metafore: figure dell'alterità, fondata da Elio Matassi, Castelsardo (Sassari).
Prendendo avvio da una distinzione, già posta da Bonaventura da Bagnoregio, tra il sermo scientiae e il sermo sapientiae, nel mio lavoro cercherò di mostrare come la mistica, pregiudiziata come qualcosa di a-razionale e a-filosofico, sia invece aderente a quel fare silenzio della nulla dicenza rispetto al tema della verità.
Marco Moschini è professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università di Perugia dove insegna Istituzioni di filosofia e Antropologia filosofica. Si è formato alla scuola dell’ontologismo metafisico e criticolaureandosi prima a Perugia e poi con dottorato a Urbino. La sua attività di ricerca è iniziata fin dal periodo di formazione concentrandosi su specifici aspetti dell’ontologia, del pensiero metafisico e della dialettica. Ha studiato in particolare l’evoluzione del tema della coscienza e della sua ascesi nel pensiero dell’ontologismo critico italiano. Ha affrontato poi il pensiero di Cusano sia sul versante della ricognizione critica del suo destinostoriografico, sia concentrandosi sui suoi concetti di Principium, di sapientia e sul tema dell’ontologia e della figura; intorno a questi temi ha prodotto monografie e saggi, estendendo il suo campo di indagine al concetto di “Idea” nella logica idealistica. Oggi è impegnato anche sul versante di studio relativo ai problemi dell’ontologia della persona. È membro della Fondazione Moretti-Costanzi e presidente del Centro “Leone XIII” di Perugia.
Prendendo avvio da una distinzione, già posta da Bonaventura da Bagnoregio, tra il sermo scientiae e il sermo sapientiae, nel mio lavoro cercherò di mostrare come la mistica, pregiudiziata come qualcosa di a-razionale e a-filosofico, sia invece aderente a quel fare silenzio della nulla dicenza rispetto al tema della verità.
Proprio per un sermo sapientiae, piuttosto che per un sermo scientiae è possibile ritrovare nel passaggio dall’uso dell’ombra della parola, della metafora, alla tacitazione del mondo, alla tacitazione del modo consueto, ordinario, di dire il mondo, la riscoperta del dirsi della verità.
Marco Moschini è professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università di Perugia dove insegna Istituzioni di filosofia e Antropologia filosofica. Si è formato alla scuola dell’ontologismo metafisico e criticolaureandosi prima a Perugia e poi con dottorato a Urbino. La sua attività di ricerca è iniziata fin dal periodo di formazione concentrandosi su specifici aspetti dell’ontologia, del pensiero metafisico e della dialettica. Ha studiato in particolare l’evoluzione del tema della coscienza e della sua ascesi nel pensiero dell’ontologismo critico italiano. Ha affrontato poi il pensiero di Cusano sia sul versante della ricognizione critica del suo destinostoriografico, sia concentrandosi sui suoi concetti di Principium, di sapientia e sul tema dell’ontologia e della figura; intorno a questi temi ha prodotto monografie e saggi, estendendo il suo campo di indagine al concetto di “Idea” nella logica idealistica. Oggi è impegnato anche sul versante di studio relativo ai problemi dell’ontologia della persona. È membro della Fondazione Moretti-Costanzi e presidente del Centro “Leone XIII” di Perugia.