Massimo Donà e l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto

Metafore: figure dell'alterità

L'intervento di Massimo Donà alla X Edizione 2018 della Scuola estiva internazionale di alta formazione filosofica (International summer school of higher education in philosophy, École d’été internationale en philosophie) “Metafore: figure dell'alterità”, fondata da Elio Matassi, Castelsardo (Sassari).

La lettura dell’Orlando Furioso proposta da Massimo Donà muove dall'idea secondo cui la scrittura ariostesca, nel descrivere il mondo e dunque l’orizzonte dell’esperienza, li trasfiguri mostrando la loro natura originariamente metaforica.

Nel "Furioso", infatti, il poeta emiliano mostrerebbe come quello stesso mondo che di norma sembra ordinato e regolato da leggi necessarie, sia in realtà assolutamente disordinato, contingente e gratuito, in quanto custode, nel proprio cuore più profondo, di una incondizionata potenza  trasfiguratrice... destinata, in quanto tale, a produrre fratture e rotture che lo sguardo intellettuale astratto mai riuscirà a decifrare o giustificare in base ai propri principi ed alla regolarità dai medesimi comunque implicata.


Proprio tali rotture, tali inciampi, tali improvvise deviazioni dovrebbero dunque farci sospettare che l'ordine da noi ritenuto intranscendibile non restituisca affatto la vera immagine dell'esistente ma - come ogni autentica metafora - dica qualcosa che nulla ha a che fare con il significato esplicito, che la ragione ritiene sia il "suo" (dell'esistente), ma di quest'ultimo costituisca piuttosto la più radicale "negazione".

Massimo Donà (nato a Venezia il 29 ottobre 1957), oltre che musicista, è professore ordinario di Filosofia Teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano. Nello specifico, insegna METAFISICA per il corso di laurea triennale e ONTOLOGIA DELL’ARTE per il corso di laurea specialistica. Dopo essersi laureato nel 1981 con Emanuele Severino, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, inizia a pubblicare diversi saggi per riviste e volumi collettanei, partecipando, lungo il corso degli anni Ottanta, a diversi Convegni e Seminari in varie città italiane. A partire dalla fine degli anni Ottanta, collabora con Massimo Cacciari, in qualità di cultore per la materia, presso la Cattedra di Estetica dello IUAV (Venezia) e coordina per alcuni anni i Seminari dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (sede di Venezia). Negli anni Novanta fonda, con Massimo Cacciari e Romano Gasparotti, la rivista PARADOSSO. Sempre negli anni Novanta diventa docente di ruolo di Estetica e insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia; sino a quando viene incardinato come Professore Ordinario di Teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. È inoltre curatore, sempre con Romano Gasparotti e Massimo Cacciari, dell’opera postuma di Andrea Emo.

Ludovico Ariosto (Reggio nell'Emilia 1474 - Ferrara 1533), poeta e commediografo, è famoso soprattutto per il suo capolavoro l'Orlando furioso, poema cavalleresco assolutamente rivoluzionario per la sua epoca. Dopo aver tentato lo studio della giurisprudenza con scarsi risultati Ariosto ottenne finalmente dal padre di potersi dedicare alla letteratura, e tra il 1945 e il 1500 inizia a comporre poesie. Nel 1500 muore il padre e lo scrittore, in qualità di promogenito, si occupa di dell'eredità e di sorelle e fratelli (in tutto nove), trovandosi così costretto a mettere da parte l'attività letteraria, che riprende nel 1505, anno in cui comincia la stesura dell'Orlando furioso, di cui pubblicherà la prima edizione nel 1516, cui seguiranno una nuove edizione nel 1521 e un'ultima nel 1532.