Miguel Benasayag. L'utopia
Contro il presente perpetuo
Miguel Benasayag, intervistato al Festival della Filosofia di Modena del 2016, parla del concetto di utopia.
L’utopia secondo Benasayag deve rimanere una prospettiva non realizzabile ma è importante che questa prospettiva ci sia e che noi coi muoviamo verso di essa. Più noi ci avviciniamo all’utopia più questa deve allontanarsi per permetterci di progredire.
Un mondo senza utopia è un mondo che ci condanna ad un presente perpetuo, è un mondo senza speranza.
Miguel Benasayag medico, psicanalista e sociologo argentino trapiantato in Francia, già militante guevarista e prigioniero politico sotto la Giunta militare in Argentina, si occupa di teoria critica della società e della cultura contemporanee con particolare riferimento alle questioni dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra i suoi libri in italiano: L’epoca delle passioni tristi (con G. Schmit, Milano 2005); Elogio del conflitto (con A. Del Rey, Milano 2008); C’è una vita prima della morte? (con R. Mazzeo, Trento 2015); Il cervello aumentato, l’uomo diminuito (Trento 2016).