Umberto Curi. Le condizioni della convivenza

La giustizia sociale

Umberto Curi, intervistato al Festival della Filosofia di Modena del 2016, parla di convivenza. Nell’espressione stessa convivenza c’è secondo Curi il rinvio ad una dimensione dell’alterità dalla quale non possiamo prescindere, per vivere è necessario il rapporto con l’altro, inteso non solo come rapporto di accoglienza ma anche come strumento indispensabile per affermare la nostra stessa identità.
La convivenza tra i popoli è la condizione che interviene quando si riesce a emarginare la guerra, ma tutta la tradizione filosofica occidentale a partire da Omero a partire proprio dalle radici della cultura occidentale ha riconosciuto che la guerra è un male inevitabile perché accompagna purtroppo tutta la storia del genere umano come modalità di risoluzione delle controversie tra i popoli.

L’unico percorso realistico per la costruzione della pace consiste nel creare nuove condizioni di convivenza tra i popoli, fondate sulla giustizia sociale cioè sul superamento degli squilibri che sono essi stessi portatori di guerra. Insomma, secondo Curi, la convivenza è possibile quando si riesce a creare una condizione di almeno tendenziale parità tra coloro che dovrebbero tentare appunto di vivere insieme.


Umberto Curi è professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università di Padova e docente presso l’Università “Vita e salute” San Raffaele di Milano. È stato visiting professor presso numerosi atenei europei e americani. Nei suoi studi si è occupato della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne l’intima dinamica epistemologica e filosofica. Più di recente si è volto a uno studio della tradizione filosofica imperniato sulla relazione tra dolore e conoscenza e sui concetti di logos, amore, guerra e visione. Tra le sue pubblicazioni: La cognizione dell’amore. Eros e filosofia (Milano 1997); Polemos. Filosofia come guerra (Torino 2000); Lo schermo del pensiero. Cinema e filosofia(Milano 2000); Il farmaco della democrazia (Milano 2003); La forza dello sguardo (Torino 2004); Un filosofo al cinema (Milano 2006); Terrorismo e guerra infinita (Assisi 2007); Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (Torino 2008); Miti d’amore. Filosofia dell’eros (Milano 2009); Straniero (Milano 2010); Via di qua. Imparare a morire (Torino 2011); Passione (Milano 2013); L'apparire del bello. Nascita di un'idea (Torino 2013); La porta stretta. Come diventare maggiorenni(Torino 2015); I figli di Ares. Guerra infinita e terrorismo (Roma 2016); La brama dell’avere (con S. Chialà, Trento 2016); Le parole della cura. Medicina e filosofia (Milano 2017).

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