Umberto Eco. Il pensiero nel XVII secolo

Filosofia, scienza e letteratura

Nel filmato, tratto da un programma del 1994, Umberto Eco, docente di semiotica presso l`Università di Bologna, esprime alcune considerazioni sul XVII secolo. Il tradizionale giudizio negativo, oltre a risentire della “condanna crociana”, è condizionato da un “vizio umanistico”, che pone l’accento sul fatto che in Italia il XVII secolo da un punto di vista letterario è stato più debole dei precedenti, trascurando, viceversa, la grandezza dello stesso dal punto di vista scientifico. Il Seicento è stato infatti il secolo di Galileo, Cartesio, Locke e Spinoza; il secolo delle grandi meditazioni sullo Stato, nonché quello in cui maggiormente si è riflettuto sulla passione; ed è stato inoltre il secolo in cui è nato il romanzo d’amore.

Abbiamo avuto un Seicento scientificamente molto importante, quindi il Seicento è un grande secolo, la nostra piccola periferia italiana lo ha vissuto molto male ma il resto del mondo lo ha vissuto molto bene, è un secoolo che inizia con la scoeprta del magnete nella circolazione del sangue, non comincia con l'eliocetrismo perché c'era stato già Copernico ma comincia con il cannocchiale di Galileo - Umberto Eco

Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 - Milano, 19 febbraio 2016) è stato uno degli intellettuali più importanti della storia della cultura italiana: semiologo, filosofo, medievalista, massmediologo, scrittore, traduttore e docente universitario, durante la sua lunga carriera ha condiretto la casa editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), contribuito alla formazione del Gruppo 63, storica neoavanguardia letteraria, e fondato nuovi pionieristici corsi di laurea (il DAMS e Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna). Nel 1980 pubblica il bestseller mondiale Il nome della rosa, vincitore di innumerevoli riconoscimenti tra cui il Premio Strega nell’anno successivo, tradotto in 47 lingue e venduto in 30 milioni di copie.