Giulio Giorello. Popper e la filosofia della scienza

Zettel - Caffè Filosofico

Karl Raimund Popper nasce a Vienna nel 1902. Laureatosi in Filosofia nel 1928, entra in contatto con alcuni esponenti del Circolo di Vienna, importante gruppo di filosofi che influì fortemente sulla nascita e lo sviluppo del neopositivismo.

Pur non trovandosi d’accordo con l’impostazione filosofica del Circolo, Popper ne condivide l’intento volto alla costruzione di una concezione scientifica del mondo. La riflessione di Popper rientra infatti nella filosofia della scienza, ambito che nella prima metà del Novecento vive una stagione particolarmente prolifica. Si sviluppano infatti una serie di indagini che mirano a stabilire le possibilità più proprie della scienza, a individuare il metodo che essa deve perseguire e a definire un criterio per differenziare la vera scienza da ciò che non può aspirare a tale titolo.

In questa cornice, prende corpo la filosofia di Karl Popper, che nel 1934 pubblica la Logica della scoperta scientifica. Il testo segna profondamente le ricerche dell’epoca e si contrappone in maniera netta allo schieramento neopositivista

Fondate sull’originale concetto di falsificabilità, le analisi di Popper sviluppano una teoria della prova e dell’errore, che riconosce la dimensione condivisa, corale e dialogica della ricerca scientifica. Gli stessi principi condurranno Popper ad assumere una posizione più netta sul piano etico-politico. Esito di questo interesse è il testo del 1945, La società aperta e i suoi nemici, in cui Popper colloca più specificamente il ruolo della scienza in re- lazione alla società; affronta temi tradizionali della filosofia e si interroga sugli esiti filosofico-politici del marxismo.


Giulio Giorello (1945-2020) è stato professore Ordinario di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano, Presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza, Direttore della collana Scienza e Idee dell’editore Raffaello Cortina e dal 1985 ha collaborato con il Corriere della Sera. Allievo di Ludovico Geymonat, filosofo marxista eretico e neopositivista, si era laureato in Filosofia nel 1968 e in Matematica nel  1971, scelte dettate dalla profonda convinzione della necessità del superamento delle barriere tra il pensiero umanistico e quello scientifico. Riusciva ad affrontare temi complessi in forma divulgativa spaziando  dall’etica, alle neuroscienze, alla paleontologia, alla psicologia, alla fisica delle particelle, alla mitologia, ai fumetti, tra i quali in particolare amavaTex Willer e Topolino. È stato definito da Nuccio Ordine uno degli ultimi pensatori eretici del Novecento, per le sue prese di posizione contro ogni forma di dogmatismo, di cortigianeria, di intolleranza, che lo avevano portato a compiere celebri battaglie nelle aule universitarie, nelle scuole, nelle piazze, dove con la sua parola coinvolgeva e travolgeva qualsiasi tipo di uditorio.
Tra i suoi numerosi saggi: Filosofia della scienza (Milano 1992); Giordano Bruno (con M. Ciliberto, Milano 2004); Prometeo, Ulisse, Gilgameš (Raffaello Cortina 2004); Di nessuna chiesa (Raffaello Cortina 2005); La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raffaello Cortina 2007); Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri, Bompiani 2008); Lo scimmione intelligente (con Edoardo Boncinelli, Rizzoli 2009); Lussuria (il Mulino 2010); Senza Dio (Longanesi 2010); Ricerca e carità (con Carlo Maria Martini, Edizioni San Raffaele 2010); Il tradimento (Longanesi 2012); La matematica della natura (con V. Barone, Il Mulino, 2016), L’etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione (a cura di P. Donghi, Laterza, 2017); L'incanto e il disinganno: Leopardi (Guanda 2016, con Edoardo Boncinelli); Giardini del fantastico (Edizioni ETS 2017, con Pier Luigi Gaspa).