Non Persone
La dimensione umana del fenomeno migratorio
Rai Scuola ha seguito l’ottava edizione del Foggia Film Festival, che si è tenuta a Foggia dal 18 al 24 novembre 2018, organizzata e promossa dal Centro di Ricerca Teatrale & di Cinematografia La Bottega dell’Attore-Teatro Studio Dauno, dall’Assessorato alla Cultura Città di Foggia e da Mediafarm.
Tema dell’ edizione 2018 sono state le esperienze sociali vissute attraverso la narrazione cinematografica su questioni di grande attualità, come ambiente, lavoro, parità di genere, legalità, disabilità, bullismo, integrazione, cultura della pace, della non violenza e della tolleranza. Uno dei cortometraggi più interessanti è il documentario Non Persone, opera prima di Chiara Ercolani, Alessandra Mancini, Giulia Monaco, Valentina Nardo, che racconta un viaggio attraverso la Balkan route che arriva fino ai confini della Germania. Le voci narranti sono quelle di Mariam e Amar, due fratelli in fuga dalla Siria e di altri migranti; una disperata ricerca di rifugio, giustizia e salvezza dove lo sradicamento sociale e la migrazione diviene un movimento obbligato; “nessuno lascerebbe mai la propria casa se questa non diventasse come la bocca di uno squalo”.
Tema dell’ edizione 2018 sono state le esperienze sociali vissute attraverso la narrazione cinematografica su questioni di grande attualità, come ambiente, lavoro, parità di genere, legalità, disabilità, bullismo, integrazione, cultura della pace, della non violenza e della tolleranza. Uno dei cortometraggi più interessanti è il documentario Non Persone, opera prima di Chiara Ercolani, Alessandra Mancini, Giulia Monaco, Valentina Nardo, che racconta un viaggio attraverso la Balkan route che arriva fino ai confini della Germania. Le voci narranti sono quelle di Mariam e Amar, due fratelli in fuga dalla Siria e di altri migranti; una disperata ricerca di rifugio, giustizia e salvezza dove lo sradicamento sociale e la migrazione diviene un movimento obbligato; “nessuno lascerebbe mai la propria casa se questa non diventasse come la bocca di uno squalo”.
Un viaggio che ridefinisce la dimensione umana dell’uomo, i ruoli sociali e dove la natura del passaporto diviene il valore di misura della dignità umana. Una rotta percorsa da un flusso umano invisibile a cui il documentario (non)persone riesce a dare una potente espressione visuale.