Eugenio Mazzarella. Calo demografico e crisi dell'Europa
Una crisi di civiltà
Gli europei che tra il XIX e XX secolo costituivano il 22 per cento della popolazione mondiale, mentre oggi sono il 10 per cento e a fine secolo scenderanno al 7 per cento. Al contrario India, Cina e Africa avranno un’espansione della popolazione, e a fine secolo, per esempio, gli africani costituiranno il 25 per cento della popolazione mondiale con una conseguente crisi socioeconomica. Per mantenere in piedi la società europea con i suoi standard noi avremo bisogno di un rimpiazzo popolazionale.
Noi avvertiamo che al fondo di questa crisi non c’è solo il dato socioeconomico, ma che questa crisi demografica è fondamentalmente una crisi di civiltà e una riflessione su questa crisi è necessaria per impedire uno scontro di civiltà. È la crisi di un modello di civilizzazione che noi abbiamo il dovere di rivendicare, di cui dobbiamo essere orgogliosi. Ma la crisi della civiltà europea è la crisi dei suoi valori fondativi, faticosamente conquistati, che sono i valori liberaldemocratici. La civiltà europea ha portato nel mondo l’economia di mercato, la scienza e la tecnica e i valori democratici.
L’Europa resta nella storia delle civilizzazioni conosciute la più grande piattaforma di diritti che si sia mai vista, diritti pensati e prodotti da noi europei e dall'Europa le altre civilizzazioni hanno assimilato noi scienza, tecnica, economia e mercato, che oggi gestiscono meglio di noi senza il sovracosto demopcratico.
La crisi glogale è una crisi occidentale, in cui nella ricchezza che si produce noi abbiamo sempre meno rendite rispetto al passato e il problema è abitare questo mondo multipolare. Siamo in una crisi di civiltà nella nostra possibilità di contribuire in termini cooperativi e non conflittuali al mondo di domani, un mondo che alla fine di questo secolo vedrà stabilizzate le tre grandi transizioni che ci sono in essere, la transizione democratica, quella economica e quella politica. Se la piattaforma europea avrà la capacità di avere una voce compatibile con le altre grandi piattaforme avremo un mondo multipolare nel quale diminuiranno i conflitti.
Eugenio Mazzarella, filosofo, politico, poeta, è professore emerito di filosofia teoretica presso l’Università Federico II di Napoli. È stato preside della Facoltà di Lettere e filosofia dell’ateneo fridericiano, e deputato della Repubblica nella XVI Legislatura. È tra i maggiori interpreti di Heidegger e Nietzsche a livello internazionale. Per Carocci sono stati di recente ripubblicati due suoi classici studi: Tecnica e metafisica. Saggio su Heidegger (2021; 1ª Guida, 1981) e Nietzsche e la storia. Storicità e ontologia della vita (2022; 1a Guida, 1983). I suoi lavori hanno proposto un complessivo ripensamento della filosofia e dell’antropologia della tecnica, lungo il filo conduttore della necessità della resilienza dell’umano alla deriva post-umana dell’uomo tecnico, allo spaesamento della potenza dell’artificio: Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (il Melangolo, 2004; tr. spagnola Tirant lo Blanch, 2016 ); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet, 2017). Tra i suoi lavori più recenti: Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri (Neri Pozza, 2019; tr. tedesca Ergon, 2020); Perché i poeti. La parola necessaria (Neri Pozza, 2020); Colpa e tempo. Un esercizio di matematica esistenziale (Neri pozza, 2022); Europa Cristianesimo Geopolitica. Il ruolo geopolitico dello “spazio” cristiano (Mimesis, 2022); Contro Metaverso. Salvare la presenza (Mimesis, 2022). Apprezzato poeta ha pubblicato diverse raccolte di versi, tra cui Opera media (il Melangolo, 2004) e Anima Madre (Paparo Edizioni, 2015); per Crocetti è in uscita (marzo 2023) la raccolta Cerimoniale.