Gabriele Ferraresi. Dalla commedia all'italiana alla commedia italiana
Mad in Italy. Manuale del trash italiano 1980-2020
Gabriele Ferraresi, intervistato in occasione di Biumor, la Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte, organizzata da Popsophia e che si è svolta a Tolentino il 28 e 29 novembre 2020, parla del cambiamento del canone della commedia all’italiana dalla metà degli anni Settanta in poi, a partire dal film Amici miei e dal primo episodio della serie di Fantozzi.
Gabriele Ferraresi è nato a Milano nel 1982. Giornalista e scrittore, collabora con Esquire, Domus e Domani. Dal 2007 a oggi ha pubblicato un romanzo e alcuni saggi, l’ultimo è Mad in Italy – Manuale del trash italiano 1980 / 2020 per Il Saggiatore. Fun fact: si è laureato con una tesi su Cronaca Vera – il più incredibile e allo stesso tempo più autentico periodico italiano – dove poi ha lavorato per alcuni anni.
La commedia diventa locale perdendo quell’unità della commedia all’italiana della tradizione: c'è una parte romana con Carlo Verdone e Nanni Moretti, una toscana con Francesco Nuti e Roberto Benigni, una napoletana con Massimo Troisi, Vincenzo Salemme e Carlo Buccirosso e oggi la pugliese di Luca Medici ovvero Checco Zalone. Tra gli eredi della grande commedia all’italiana purtroppo dimenticati c’è Enrico Oldoini, regista di Miracolo italiano del 1994.Negli anni Ottanta cambia la società italiana e cambia quindi anche il cinema che la racconta, prendendo la strada dei cinepanettoni e la commedia, non più all’italiana ma italiana, si disperde in tanti rivoli regionalisti.
Gabriele Ferraresi è nato a Milano nel 1982. Giornalista e scrittore, collabora con Esquire, Domus e Domani. Dal 2007 a oggi ha pubblicato un romanzo e alcuni saggi, l’ultimo è Mad in Italy – Manuale del trash italiano 1980 / 2020 per Il Saggiatore. Fun fact: si è laureato con una tesi su Cronaca Vera – il più incredibile e allo stesso tempo più autentico periodico italiano – dove poi ha lavorato per alcuni anni.