Carmelo Albanese. Critica della realtà-virtuale e dell'intelligenza-artificiale

Una teoria sulla formazione linguistica dell'ossimoro 

Carmelo Albanese, intervistato nel maggio del 2021, parla del suo saggio Per una critica della realtà-virtuale e dell’intelligenza-artificiale e una teoria sulla formazione linguistica dell’ossimoro, pubblicato nel 2021 da Edizioni Efesto. 
Un testo nato nel 1990, quando l’autore, studente di Filosofia del Linguaggio, sentendo per la prima volta parlare di realtà virtuale e di intelligenza artificiale, comincia a porsi alcuni dubbi su tali nuovi concetti e decide di chiedere una tesi sull’argomento al grande linguista a Tullio De Mauro

Dagli anni Novanta fino a oggi, a cicli regolari, quasi sempre poco prima di lanciare un nuovo prodotto tecnologico che avrebbe contribuito in qualche modo allo stravolgimento delle relazioni e delle abitudini umane, una propaganda incessante andava e va ad insistere sempre su questi due ossimori, realtà-virtuale e intelligenza-artificiale, senza tuttavia che la tecnologia sia ancora riuscita a pensare, ragionare, o provare emozioni. 
Carmelo Albanese 

 

Dalla prima intuizione marcusiana dell'unidimensionalità umana come premessa all'affermazione del nuovo capitalismo, si è arrivati, attraverso il compimento della rivoluzione informatica (negli anni Settanta in una fase poco più che embrionale), prima alla materializzazione dell'uomo a una dimensione paventata dal filosofo tedesco e, in seguito, all'uomo senza più nessuna dimensione della contemporaneità. 
Camelo Albanese

L'unica suspense che resti consiste nel sapere fino a che punto il mondo possa derealizzarsi prima di soccombere alla sua scarsissima realtà, o viceversa fin dove possa iperrealizzarsi prima di soccombere sotto troppa realtà (ossia quando, divenuto perfettamente reale, divenuto più vero del vero, sarà preda della simulazione totale). 
Jean Baudrillard, Il delitto perfetto

 

Anche qui si ha un effetto magico ed ipnotico; la proiezione di immagini che trasmettono un senso di unità irresistibile, di armonia delle contraddizioni. Così il Padre, l'essere amato e temuto, colui che semina la vita, genera la bomba H per annientare la vita; le iniziative “scientifico-militari” uniscono gli sforzi per ridurre l'ansia e la sofferenza con il compito di creare ansia e sofferenza. Ma a parte i predicati sintetici, ecco l'Accademia della Libertà per specialisti della guerra fredda, e la “bomba pulita” che attribuisce alla distruzione un'integrità morale e fisica.
Herbert  Marcuse, L'uomo a una dimensione

Carmelo Albanese nasce a Roma nel 1969, si diploma in un istituto tecnico come informatico nel 1988 con il massimo dei voti e lavora come analista dati per circa quattordici anni presso diverse aziende. Nel 1997 si laurea in Filosofia teoretica (110/110 e lode) ed è Dottore di ricerca in Tecnica Urbanistica dal 2020. È giornalista e autore di saggi, racconti e romanzi. Il suo ultimo romanzo è L’amore ai tempi della Telecom, una storia sulla precarietà nel mondo del lavoro contemporaneo. Tra i suoi saggi Per una critica della realtà virtuale e dell'intelligenza artificiale e C’era un’onda chiamata pantera, sull'importanza dei movimenti studenteschi come strumenti rigenerativi del tessuto politico e sociale. I suoi studi vertono da almeno trent'anni sui temi delle nuove tecnologie e sul loro impatto nelle società umane.