Hannah Arendt. Le origini del totalitarismo 

Intervista a Giancristiano Desiderio

Nel video Giancristiano Desiderio, intervistato nella sede dell’Archivio di Stato di Napoli il 28 dicembre 2022, parla del libro di Hannah Arendt (Hannover 1906 - New York 1975) Le origini del totalitarismo. 

Desiderio, che nel 2003 aveva pubblicato un libro dal titolo Le uova e la frittata. Filosofia e libertà in Benedetto Croce, Hannah Arendt, Isaiah Berlin, sostiene che la mente di un totalitario funziona come quella di un cuoco: come il cuoco sa che per fare una frittata bisogna rompere le uova, allo stesso modo la mente totalitaria sa che per fare la frittata della società perfetta si devono rompere le uova, che in questo caso, purtroppo, sono milioni di persone, sacrificate sull’altare dei regimi totalitari. Nonostante questi sacrifici umani, però, la società perfetta, non è mai venuta fuori. 
Hannah Arendt, teorica della politica, aveva equiparato i regimi dittatoriali del XX secolo, quello nazista e quello comunista, definendoli due manifestazioni dello stesso fenomeno, nel suo libro Le origini del totalitarismo, pubblicato per la prima volta nel 1951. 

Ma in Italia l’egemonia culturale marxista ha sempre cercato di mettere in ombra questa equiparazione, con la tesi che il comunismo è una bella idea realizzata male. In realtà il comunismo è, al contrario, una pessima idea realizzata benissimo. Per giustificare fallimenti e carneficine, si è sempre fatto ricorso all’ideologia, che è quella forma mentale che tende a sviluppare la logica di un’idea prescindendo dai fatti. 

Nei disastri totalitari anche la filosofia ha le mani sporche perché il regime totalitario viene armato proprio dall’idea disumana che si possa realizzare un matrimonio tra la verità e il potere. Ma se la parola verità ha un senso è proprio quello di evidenziare i limiti del potere per garantire le libertà di tutti. 



Giancristiano Desiderio vive e scrive a Sant’Agata dei Goti e dove capita. È stato cronista parlamentare di «Libero», vicedirettore de «L’Indipendente» e ha collaborato  con il «Giornale». Oggi scrive per il «Corriere della Sera». È autore della biografia Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce (Premio Acqui Storia 2014 e Premio Sele d’Oro 2015), La verita, forse, Lo scandalo Croce, Lo spirito liberale, Il Bugiardo metafisico, Le uova e la frittata, Il divino pallone e con il volume La libertà della scuola ha curato gli scritti di Luigi Einaudi e Salvatore Valitutti sull’abolizione del valore legale dei titoli di studio. Per Rubbettino ha pubblicato Hegel in redazione (2006), Della barzelletta (2007), Scritti selvaggi (2017), La selva (2018) e Pontelandolfo 1861 (2019, II ed.)