Vita Sapiens: forme di vita post-tecnologiche 

Luigi Vero Tarca

Nel video Luigi Vero Tarca, parla del tema della relazione che ha tenuto al Convegno L'uomo e la macchina (Università degli Studi di Brescia 3 e il 4 marzo 2023) “Vita Sapiens: forme di vita post-tecnologiche”. 
Le questioni principali emerse dal convegno, secondo Tarca, sono due. La prima è che se da una parte si avverte l’invadenza della tecnica e quindi l’esigenza di governarla, dall’altra la tecnica appare ingovernabile, la seconda questione è il fatto che ci si interroga sul valore etico della tecnica. 
Il problema della tecnica come è affrontato oggi rischia di essere antiquato, nel senso che ormai la tecnica è in grado di produrre forme di vita, organismi che simulano perfettamente l’umano, è in grado di costruire corpi sociali nei quali l’umano si trova, quindi anche l’intera società viene ormai prodotta come una macchina. 
La questione della possibilità per la macchina di sentire è antiquata perché la tecnica si prefigge di costruire forme di vita che hanno queste sensazioni. 

La vera questione è quella di capire quali sono le forme di vita che oggi la tecnica rende possibile. Sono forme postumane che scaturiscono dall’umano ma che non prendono più a modello l’umano. 

Ma il problema è ancora più radicale, perché è da quando esiste che l’uomo vuole farla finita con il mortale. Anche il mistico vuole farla finita con l’umano, con il dolore, con la morte e oggi la tecnica è in grado di produrre questo grande ideale in maniera terribilmente più efficace.
Il dubbio è se ciò che sta per accadere non intensificherà, invece di eliminare, il dolore presente nel cosmo. 


Luigi Vero Tarca è Professore Onorario all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è stato Professore Ordinario di Filosofia teoretica, Direttore (poi Emerito) del CESTUDIR (Centro Studi sui Diritti Umani), Presidente del Corso di Laurea in Filosofia e Responsabile per la Ricerca scientifica del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali. Ha insegnato anche all’Università di Salerno e, oltre a Filosofia teoretica, ha tenuto vari insegnamenti tra i quali Logica, Epistemologia ed Ermeneutica filosofica.
Allievo di Emanuele Severino, cui è poi succeduto sulla cattedra veneziana, ha elaborato una originale concezione filosofica che – grazie alla distinzione tra la differenza e la negazione, resa possibile dall’introduzione di peculiari nozioni quali la pura differenza, il puro positivo e la necazione – mostra la via che libera il pensiero dalla trappola del negativo (quella per la quale anche il non negativo, in quanto negativo del negativo, è negativo).
Questa visione filosofica si è incarnata regolarmente in dialoghi e pratiche filosofiche che da un lato hanno consentito a Tarca di entrare in contatto, in particolare attraverso la figura di Raimon Panikkar, con esperienze sapienziali diverse da quelle Occidentali (Buddhismo, Induismo etc.), e dall’altro lato hanno messo il suo pensiero in proficua relazione con esperienze spirituali ed istituzionali di vario tipo, quali quelle connesse ai Diritti Umani e ai problemi della medicina nel mondo contemporaneo, per i quali egli è stato nominato dalla FNOMCeO Esperto per gli Stati Generali della Professione Medica.
Tra i suoi numerosi scritti ricordiamo qui: Il linguaggio sub specie aeterni. La filosofia di Ludwig Wittgenstein come attività razionale ed esperienza mistica (1986); Elenchos. Ragione e paradosso nella filosofia contemporanea (1993); Differenza e negazione. Per una filosofia positiva (2001); La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche (2003, con R. Màdera); Quattro variazioni sul tema negativo/positivo. Saggio di composizione filosofica (2006); Verità e negazione. Variazioni di pensiero (2016, a cura di Th. Masini).