Catello Manfuso. La medicina olistica
La cura della persona
Nel video Catello Manfuso, medico-chirurgo e docente di Omeopatia, intervistato a Napoli il 18 gennaio 2024, in occasione della presentazione del libro di Gabriele Cervelli La medicina olistica. Come determinare la catena causale che dà origine al sintomo, parla della medicina olistica.
Mentre la scienza medievale si occupava del senso delle cose, a partire dal XVII secolo, con la rivoluzione scientifica e la filosofia cartesiana, si è ridotto l’oggetto della conoscenza in particelle sempre più piccole per arrivare alla conoscenza cartesiana delle cose chiare e distinte. E così siamo arrivati al paradigma biomedico, che considera l’uomo come una macchina retta da reazioni biochimiche.
Dal campo della conoscenza sono stati eliminati elementi come il gusto, la morale, i sentimenti, i valori e il corpo è diventato una macchina inerte da scomporre in pezzi per ripararla.
L’omeopatia è invece la medicina della persona umana, attenta al paziente come persona nella sua interezza, come avviene per le medicine orientali, che sono medicine olistiche.
Quest’affermazione dal punto di vista terapeutico cambia il paradigma, le terapie e le conseguenze cliniche per il paziente. La medicina olistica è ancora minoritaria, perché la mentalità dominante è quella del paradigma biomedico, che postula che l’uomo sia una macchina con tanti organi assemblati, ognuno con la sua funzione e la malattia è un errore biochimico degli organi che richiede una terapeutica chimica, quindi il farmaco chimico.Il presupposto da cui partire per parlare di medicina olistica è contenuto in una frase di San Tommaso d’Aquino che diceva che “non c’è niente di fisico che non sia psichico e non c’è nulla di psichico che non sia fisico”.
Manfuso evidenzia che si è arrivati a questo punto anche perché si è trascurato lo studio della storia del pensiero medico.Questo influisce sul comportamento delle persone che finiscono per “viversi a pezzi”, la parte spirituale ed emotiva delle persone viene estromessa e il medico si occupa della macchina e delle sue parti, trascurando la complessità della persona nel suo insieme.
Mentre la scienza medievale si occupava del senso delle cose, a partire dal XVII secolo, con la rivoluzione scientifica e la filosofia cartesiana, si è ridotto l’oggetto della conoscenza in particelle sempre più piccole per arrivare alla conoscenza cartesiana delle cose chiare e distinte. E così siamo arrivati al paradigma biomedico, che considera l’uomo come una macchina retta da reazioni biochimiche.
Dal campo della conoscenza sono stati eliminati elementi come il gusto, la morale, i sentimenti, i valori e il corpo è diventato una macchina inerte da scomporre in pezzi per ripararla.
L’omeopatia è invece la medicina della persona umana, attenta al paziente come persona nella sua interezza, come avviene per le medicine orientali, che sono medicine olistiche.
La fisica quantistica sta ponendo le basi per comprendere la medicina olistica, perché attraverso il principio di indeterminazione di Heisenberg, ha confutato il paradigma scientista e il rigido determinismo riduzionista.