Le condizioni economiche per la pace

Emiliano Brancaccio

Nel video Emiliano Brancaccio parla del suo libro Le condizioni economiche per la pace, pubblicato nel 2024 da Mimesis. 

Innovatore del pensiero economico critico e ispiratore di un noto appello sottoscritto da vari esponenti della comunità accademica internazionale, Brancaccio indica una via per l’allentamento delle tensioni militari. Dall’Europa al Medio Oriente e oltre, i venti di guerra si propagano e la lezione da trarre dovrebbe essere chiara: in assenza di “condizioni economiche per la pace”, le contraddizioni capitalistiche mondiali ci sospingono verso il buio di una guerra su larga scala.

Oggi oltre l’ottanta per cento del capitale azionario mondiale è controllato da meno del due per cento degli azionisti mondiali, una percentuale che tende sempre più a restringersi nel corso del tempo. Questa tendenza ha implicazioni importanti sia sullo stato di salute della democrazia contemporanea, sia su quello delle relazioni diplomatiche internazionali: la concentrazione del potere economico costituisce una minaccia per la democrazia e per la pace tre le nazioni.

Questa tesi è stata oggetto di vari dibattiti che ho avuto il privilegio di tenere con alcuni tra i massimi esponenti della teoria economica internazionale, come l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale Olivier Blanchard, i Premi Nobel Daron Acemoğlu e Vernon Smith e con l’ex governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. 

In particolare, il 18 settembre 2024, in occasione della presentazione del libro all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Ignazio Visco, sia pure differenziandosi su alcuni punti e avanzando qualche obiezione, ha condiviso una nostra tesi generale, sostenendo che effettivamente potrebbe sussistere una potenziale relazione tra i processi di concentrazione del potere economico da un lato e la crisi dei processi democratici e delle relazioni diplomatiche internazionali dall'altro, una relazione che va approfondita


Emiliano Brancaccio è docente di Economia politica presso l'Università Federico II di Napoli. È stato protagonista di vari dibattiti con alcuni tra i principali esponenti della teoria e della politica economica nazionale e internazionale, tra cui Olivier Blanchard, Daron Acemoglu, Vernon Smith, Romano Prodi, Mario Monti, Ignazio Visco. Con Robert Skidelsky ha redatto l'appello su "Le condizioni economiche per la pace", pubblicato sul Financial Times e Le Monde e riportato anche nell'omonimo volume uscito per i tipi di Mimesis.