Pier Paolo Pasolini poeta

Poeti del '900 di Gabriella Sica

In questo documentario della serie Poeti del ‘900 di Gabriella Sica, di Pier Paolo Pasolini si racconta, attraverso la sua stessa voce, soprattutto la precoce e duratura vocazione poetica. Nato a Bologna il 5 marzo 1922, qui Pasolini frequenta il liceo classico Galvani e grazie al professore Antonio Rinaldi scopre Rimbaud e l’antifascismo. Durante la Resistenza perde suo fratello che combatte con i partigiani e questa resta a lungo una ferita aperta. Lo scrittore si sofferma sui rapporti con i suoi genitori: grande attaccamento alla madre, grande freddezza con il padre ufficiale, che ha idee diametralmente opposte alle sue. Gli anni quaranta sono quelli di Casarsa, il paese materno, con la scoperta del friulano, lingua in cui scrive versi, e un’adesione alla religione contadina. Pasolini si laurea con una tesi su Pascoli, lavora come maestro e pubblica le prime poesie. Roma è una scoperta degli anni cinquanta: Pasolini resta incantato dalle borgate e provocatoriamente dichiara di amare chi non è andato oltre la quarta elementare e non è stato traviato dalla cultura piccolo borghese. Negli anni sessanta avviene il passaggio al cinema e al teatro: il linguaggio cinematografico appare a Pasolini il mezzo per uscire dai confini nazionali e dai limiti di una lingua, l’italiano, troppo ancorata ai modelli letterari. Verso la fine della sua vita Pasolini intensifica la polemica contro lo sviluppo (non il progresso) a favore del consumismo e dell’appiattimento

Ragazzo del popolo che canti,
qui a Rebibbia sulla misera riva
dell'Aniene la nuova canzonetta, vanti
è vero, cantando, l'antica, la festiva
leggerezza dei semplici. Ma quale
dura certezza tu sollevi insieme
d'imminente riscossa, in mezzo a ignari
tuguri e grattacieli, allegro seme
in cuore al triste mondo popolare.

Nella tua incoscienza è la coscienza
che in te la storia vuole, questa storia
il cui Uomo non ha più che la violenza
delle memorie, non la libera memoria...
E ormai, forse, altra scelta non ha
che dare alla sua ansia di giustizia
la forza della tua felicità,
e alla luce di un tempo che inizia
la luce di chi è ciò che non sa.

Da Il canto popolare


Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna nel 1922 da madre friulana e padre romagnolo. Tra il 1943 e 1949 vive a Casarsa, in Friuli, paese natale della madre. Nel 1942 pubblica la raccolta di poesie in friulano Poesie a Casarsa. Nel 1945 viene ucciso il fratello Guido, partigiano della brigata Osoppo; in quell’anno si laurea in lettere a Bologna. Dopo la guerra si iscrive al PCI di Udine, da cui viene espulso nel 1949 a seguito di accuse di corruzione di minori. Nel 1950 si trasferisce con la madre a Roma. Nel 1953 lavora a un’antologia di poesia popolare per la casa editrice Guanda, e nel 1954 pubblica la sua raccolta di poesie in friulano, La meglio gioventù. Nel 1955 pubblica Ragazzi di vita per il quale subisce un processo per pornografia da cui verrà assolto, grazie anche alle testimonianze di intellettuali dell’epoca, come Giuseppe Ungaretti. Nello stesso anno fonda la rivista Officina. Nel 1957 esce la raccolta di poemetti Le ceneri di Gramsci.Nel 1959 conclude Una vita violenta. Negli anni ‘60 Pasolini passa al cinema: il suo esordio alla regia è il film Accattone (1961). Altri film di questi anni: Mamma Roma (1962), Il vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1965), Edipo re (1967), Teorema (1968) e Medea (1969). Nei primi anni ‘70 Pasolini si dedica al “trittico della vita”, che comprende tre film: Il Decameron (1971), tratto dalle novelle di Boccaccio, I racconti di Canterbury (1972), tratti dall’opera di Chaucer, e infine Il fiore delle Mille e una notte (1974). A partire dal 1973 Pasolini incomincia a collaborare con il “Corriere della Sera”, con articoli che verranno poi raccolti nel 1975 in Scritti corsari e nel postumo Lettere luterane (1976). Nel 1975 realizza Salò o le 120 giornate di Sodoma. Nel novembre dello stesso anno viene ucciso all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma. Per l’omicidio viene condannato Pino Pelosi. Nel 1992 esce postumo Petrolio.

Gabriella Sica è nata a Viterbo e vive a Roma dall'età di dieci anni. Inizia a pubblicare i suoi testi poetici sulla rivista «Prato pagano» nel 1980 e su l'«Almanacco dello specchio» nel 1983. Nel 1986 pubblica il suo primo libro di poesie, dal titolo La famosa vita. Il suo libro Poesie familiari (Fazi Editore, 2001), riceve il Premio Internazionale di Poesia Camaiore. A partire dagli anni '80 inizia a svolgere un'intensa attività nell'ambito della poesia contemporanea, aggregando attorno alla rivista «Prato pagano», che dirigerà dal 1980 al 1987, molti poeti della cosiddetta "generazione dell'80" (detta anche della "parola ritrovata"). Ha curato antologie poetiche (La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana, Marsilio, 1995) e scritto saggi Scrivere in versi. Metrica e poesia (Pratiche 1996; nuova edizione aggiornata e ampliata, il Saggiatore 2003). La sua serie televisiva, Poeti del '900, è dedicata a Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba, Sandro Penna e Giorgio Caproni.