Antonio Moresco, L'addio

Un libro non è solo un libro

In questa intervista lo scrittore Antonio Moresco ci ha parlato del suo ultimo romanzo, L'Addio (Giunti), finalista al Premio Strega 2016, del rapporto tra questo ultimo romanzo e le altre sue opere, e di cosa significa per uno degli autori più controcorrente dell'editoria italiana, non solo fare ma anche vivere la letteratura. La città dei vivi e quella dei morti sono vicine, comunicanti, e si assomigliano molto. La polizia dei vivi e la polizia dei morti sono in contatto e collaborano quando devono risolvere i casi più difficili. Dispongono di cellulari tarati per la comunicazione tra vivi e morti, e di e-mail criptate. L'ispettore D’Arco, lo "sbirro morto" protagonista del romanzo, deve tornare nel mondo dei vivi, nel quale fu ucciso, per fermare un massacro di vittime innocenti, con l'aiuto di una guida molto particolare: un bambino senza più voce e con il collo percorso da una cicatrice prodotta da una collana di filo spinato. Una coppia di eroi fragili e indistruttibili, individui solitari e disillusi ma disposti a mettere in gioco tutto per difendere chi sia stato umiliato e offeso.

Mi da il voltastomaco questa destra piccolo-borghese incattivita e frustrata che crede che mettendo  la testa sotto la sabbia si possano affrontare i giganteschi problemi

Antonio Moresco, scrittore e drammaturgo, ha pubblicato negli anni moltissimi libri e saggi. Oltre al recente L'Addio pubblicato da Giunti, ricordiamo Canti del caos (Feltrinelli, 2001) e Gli increati (Mondadori, 2015).

 

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