Giulio Milani, Codice Canalini

Successo letterario e ricerca

In Codice Canalini, pubblicato da Transeuropa, Giulio Milani ricostruisce la figura di Massimo Canalini, geniale editore che negli anni Novanta cambia il volto dell’editoria italiana. È il ritratto di un uomo (umorale, prepotente, litigioso, appassionato della parola fino al fanatismo) e insieme di un’epoca, gli anni novanta, che si apre alla scrittura giovanile. Grazie a Pier Vittorio Tondelli e alle sue tre antologie under 25, Canalini scopre nuovi talenti, si fa portavoce di un gusto letterario inedito. Molti gli autori pubblicati dal Lavoro Editoriale e poi da Transeuropa che passano a grandi editori: da Silvia Ballestra a Enrico Brizzi, da Giuseppe Culicchia a Romolo Bugaro, da Gabriele Romagnoli a Claudio Piersanti. Milani ricostruisce il metodo con cui Canalini si dedica ai testi da pubblicare: il suo editing è pervasivo e riguarda unicamente lo stile: non c’è in lui il desiderio di uniformare i contenuti alle mode correnti, ma solo quello di valorizzare la lingua dello scrittore, la sua cifra narrativa. Sempre sul punto di sfondare grazie al suo intuito (Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi fu un vero e proprio bestseller), ma anche sempre sul punto di fallire per le sue scarse doti commerciali, Canalini è stato molto amato e molto destato. Questo libro, scritto da un suo allievo e seguace, che a un certo punto arrivò persino ad assomigliargli fisicamente, gli rende onore in modo documentato e partecipe.

Massimo ti faceva scavare dentro il testo, amplificava la voce dell’autore, non la smorzava. Credeva che la scrittura non fosse una mera vetrina di buone intenzioni, ma un riflesso dell’inquietudine, della rabbia, della ricerca interiore. In questo lui era un vero talent scout: non ti chiedeva di ripulire la tua visione, ma di gridarla con ancora più forza.

Giulio Milani, editore e scrittore, laureato in Lettere con una tesi di Storia militare e sociale, ha legato il suo nome alla ricerca in ambito letterario e alla fondazione del movimento degli Imperdonabili (con Veronica Tomassini, 2019). Ha curato le antologie “I persecutori” (Transeuropa, 2007) e “Over Age. Apocalittici e disappropriati” (Transeuropa, 2009) e pubblicato i romanzi “La cartoonizzazione dell’Occidente” (Transeuropa, 1998, n.e. Laurana, 2018), “Gli struggenti o i Kamikaze del desiderio” (Baldini & Castoldi, 2004), “La terra bianca” (Laterza, 2015). Ha intervistato lo scrittore Mario Rigoni Stern in “Storia di Mario. Mario Rigoni Stern e il suo mondo” (Transeuropa, 2008). In ambito editoriale è stato promotore e coordinatore della collana di co-edizioni “Indies” di Feltrinelli e dello scaffale di tutela della bibliodiversità con LibrerieCoop; ha ideato e prodotto la collana “Wildworld” per Transeuropa. Il saggio storico “I naufraghi del Don. Gli italiani sul fronte russo 1942-1943” (Laterza, 2017) ha vinto il Premio Letterario Nazionale “Alpini Sempre”.