Daniel Mendelsohn, Un'odissea
Un padre, un figlio e un'epopea
Un professore universitario americano tiene ai ragazzi del primo anno un seminario sull’Odissea e si ritrova tra i banchi il padre ottantenne. Per consentirgli di mischiarsi ai suoi studenti gli pone come condizione di stare zitto, ma il padre si fa subito notare per i suoi commenti ostili a Odisseo che piange troppo e ricorre troppo spesso all’aiuto divino. Un’odissea. Un padre, un figlio e un’epopea di Daniel Mendelsohn, tradotto per Einaudi da Norman Gobetti, è un omaggio a un testo molto amato e insieme un omaggio al proprio padre. Mendelsohn, che ha per l’insegnamento una vera passione, ricostruisce il proprio corso sul testo di Omero con gli interventi degli allievi e insieme elabora una sorta di biografia di suo padre. Dall’università a una crociera insieme sui luoghi omerici che rivelerà un inedito Jay Mendelsohn, finalmente capace di leggerezza. L’Odissea letta come una storia di padri e di figli: una grande lezione sul modo in cui possiamo interrogare i classici sui temi che ci stanno più a cuore. Mendelsohn cita uno dei più celebri e inquietanti versi dell'Odissea, messo in bocca ad Atena:
Pochi figli risultano uguali al padre; i più sono peggiori, e solo pochi migliori
Daniel Mendelsohn è studioso di lettere classiche, critico, traduttore e docente di Letteratura al Bard College. Collabora regolarmente con il New Yorker, la New York Review of Books e il New York Times. È autore del memoir The Elusive Embrace (1999), di due raccolte di saggi e di un'edizione critica delle opere di Kavafis. Per Einaudi ha pubblicato Un'Odissea (2018), risultato finalista e Gli scomparsi (2018).