Federico Ruozzi: la scrittura di denuncia di don Milani

Dalle Esperienze pastorali all'impegno per la scuola

Federico Ruozzi spiega come i due volumi dei Meridiani in cui è raccolta tutta l'opera di don Milani siano indispensabili per capire la complessità del pensiero del sacerdote:

Spesso don Milani viene schiacciato in alcuni slogan e non letto nella sua interezza.

La sua scrittura parte dalla denuncia di qualcosa che non va ed è connotata da un grande umorismo. Esperienze pastorali, il primo e unico libro firmato da lui, è fondamentale perché tocca nervi scoperti della chiesa e della società di allora e soprattutto rende pubblico l'impegno di don Milani per la scuola e per la parola.

Lorenzo Milani nasce a Firenze il 27 maggio 1923 in una colta famiglia borghese, figlio di Albano Milani e di Alice Weiss di origine israelita. Nel 1930 da Firenze la famiglia si trasferisce a Milano dove studia fino alla maturità classica. Dall’estate del 1941 si dedica alla pittura, iscrivendosi dopo qualche mese di studio privato all’Accademia di Brera. Nell’ottobre 1942 la famiglia Milani torna a Firenze e Lorenzo incontra don Raffaello Bensi, il sacerdote fiorentino che da allora è il suo direttore spirituale. Nel 1943 entra in Seminario Maggiore di Firenze. Dal 1947 è a San Donato di Calenzano, dove fonda una scuola popolare serale per i giovani operai e contadini della sua parrocchia. Il 14 novembre 1954 viene nominato priore di Barbiana, una piccola parrocchia di montagna. Dopo pochi giorni comincia a radunare i giovani della nuova parrocchia in canonica con una scuola popolare simile a quella di San Donato. Nel maggio 1958 dà alle stampe Esperienze pastorali, che nel dicembre dello stesso anno è ritirato dal commercio per disposizione del Sant’Uffizio. Nel dicembre 1960 viene colpito dai primi sintomi del male (linfogranuloma) che sette anni dopo lo porta alla morte. Nel febbraio 1965 scrive una lettera aperta ad un gruppo di cappellani militari toscani, che in un loro comunicato hanno definito l’obiezione di coscienza “estranea al Comandamento cristiano dell’amore e espressione di viltà”. La lettera è incriminata e lui è rinviato a giudizio per apologia di reato. Al processo, che si svolge a Roma, non può essere presente a causa della sua grave malattia; invia ai giudici un’autodifesa scritta. Il 15 febbraio 1966, il processo in prima istanza si conclude con l’assoluzione, ma su ricorso del pubblico ministero, la Corte d’Appello quando don Lorenzo è già morto modifica la sentenza di primo grado e condanna lo scritto. Nel luglio 1966 insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana inizia la stesura di Lettera a una professoressa. Muore a Firenze il 26 giugno 1967 a 44 anni.

 

Federico Ruozzi è nato nel 198. Ricercatore della Fondazione per le scienze religiose dal 2007, ha studiato all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Umane. Dal 2008 è segretario della rivista «Cristianesimo nella storia» e dal 2010 responsabile delle collane e delle attività editoriali dell’Istituto. È cultore della materia di Storia contemporanea, Didattica della storia e Storia delle relazioni interreligiose nella facoltà di Scienze della formazione (Unimore) e Scienze dell’educazione ed è docente a contratto del corso di Visual History. Collabora con la Piccola officina di videostoria della Fondazione nella ideazione e produzione di videomostre, installazioni, documentari, con la Rai per le ricerche d’archivio e nella cura di documentari storici (Raiuno, Raitre, Raistoria) e con l’Istituto della Enciclopedia Italiana per le ricerche iconografiche.