Francesca Sanvitale: letteratura e televisione

Scrivere per le immagini

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        Francesca Sanvitale, scrittrice e giornalista parla di Marguerite Yourcenar, che ha intervistato per la televisione e racconta il suo lavoro per la rubrica letteraria Settimo Giorno, e per sceneggiati televisivi cone Il Circolo Pickwick con Ugo Gregoretti e I tre operai di Citto Maselli.

        La scrittura è stata sottoposta a un'esperienza violenta, ho imparato come si fa a a mettere la scrittura al servizio del filmato, delle immagini, cosa che un letterato non sa fare 

        Francesca Sanvitale nasce a Milano il 17 maggio 1928. Si trasferisce a Firenze, dove studia lettere con Giuseppe De Robertis, Eugenio Garin, Roberto Longhi. Lavora alla Rai come autrice di programmi culturali fino al 1987, ricoprendo anche ruoli di dirigenza e, per due anni, cura la rubrica culturale Settimo giorno. Collaboratrice dei quotidiani Il Messaggero e l'Unità, nonché del settimanale l'Espresso, è direttore di Nuovi Argomenti e di Micromega. Esordisce con Il cuore borghese (Firenze 1972) e, dopo la perdita della madre nel 1976, pubblica Madre e figlia (Torino 1980). Con L’uomo del parco (Milano 1984), si confronta con i temi della malattia e della nevrosi. Segue La realtà è un dono (Milano 1987), la sua prima raccolta di racconti vincitrice del premio Lerici. Nel 1988, per l’editore romano Gremese, esce Mettendo a fuoco: una raccolta di sedici scritti di carattere letterario, storico, sociopolitico. Nel 1989 si dedica alla versione italiana del Diavolo in corpo di Raymond Radiguet, per la collana di Einaudi Scrittori tradotti da scrittori. Nel 1991 vince il premio Martina Franca con il romanzo Verso Paola, pubblicato sempre per Einaudi. Nel romanzo storico Il figlio dell’Impero (Torino 1993) si narra la vita del figlio di Napoleone. In Tre favole dell’ansia e dell’ombra (Genova 1994), raccolta di testi scritti all’inizio del 1978, si ritorna ai temi della malattia, del ritrovamento di sé, mentre l’antologia Le scrittrici dell’Ottocento. Da Eleonora De Fonseca Pimentel a Matilde Serao (Roma 1995, ma 1997) testimonia la sua attenzione alla questione della scrittura femminile. In Camera ottica (Torino 1999), ai saggi sugli autori più amati si alternano appunti di viaggio, testimonianze e interventi sull’attività politica e culturale. Nominata dal presidente della Repubblica grand’ufficiale della Repubblica italiana per meriti culturali nel giugno del 2001, pubblica L’ultima casa prima del bosco (Torino 2003), romanzo strutturato sulla ricerca archivistica in un grande condominio romano da parte di un ex terrorista. Nel 2008 vince il premio Chiara e il premio Viareggio per la narrativa, con L’inizio è in autunno (Torino 2008). Muore a Roma, dopo lunga malattia, il 9 febbraio 2011.

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