Grazia Deledda, la sua storia e la sua Sardegna
Un profilo biografico e intellettuale
Guai a chi ha un po' di fortuna nelle piccole città di provincia, e non nella sola Sardegna, ma nel mondo intero. L'invidia plasma subito la sua croce e la pone addosso al malcapitato che, se di animo dolce e tranquillo, finisce col maledire la sorte che lo solleva alquanto e rimpiange il tempo in cui, piccolo e sconosciuto, non destava invidia, né veniva tormentato da maldicenze e calunnie.
Grazia Deledda nasce a Nuoro il 27 settembre 1871. Frequenta solo le scuole elementari, ma l’ambiente familiare nel quale cresce le consente di studiare l’italiano, il francese e di coltivare i suoi interessi per la cultura. Appassionata lettrice, da giovane inizia a scrivere racconti. Nel 1900 si trasferisce a Roma dove risiederà sino alla morte. A 21 anni pubblica il suo primo romanzo Fior di Sardegna. Nel 1913 esce il suo capolavoro, Canne al vento, in cui pone al centro la fragilità dell'individuo travolto da un destino cieco e crudele. Nel 1926, seconda donna nella cronologia del premio, vince il Nobel per la letteratura. Il suo romanzo autobiografico, Cosima, esce nel 1937, un anno dopo la sua morte.