La lezione di Leonardo Sciascia

Una testimonianza di Gesualdo Bufalino

Attraverso lo scorrere di fotografie e immagini di repertorio, Gesualdo Bufalino ricostruisce il profilo intellettuale di Leonardo Sciascia dall'influenza dell'Illuminismo, al "pirandellismo" e alle passioni letterarie dello scrittore siciliano, come Borges, Pascal e Montaigne, al suo ateismo cristiano percorso da dubbi.

Sciascia ha attraversato il nostro secolo con una forza di testimonianza e dandoci una lezione di estrema civiltà culturale e morale, soprattutto morale. Nello stesso tempo egli ci ha insegnato a opporre i lumi della ragione alla barbarie e alla incomprensibilità della storia.

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto l’8 gennaio 1921, primo di tre fratelli. Insegnante nelle scuole elementari del suo paese, scrive un racconto-inchiesta, Le parrocchie di Regalpetra (1956). Tra i suoi libri successivi: Pirandello e la Sicilia, 1961; La corda pazza, 1970; Nero su nero, 1979; Cruciverba, 1983. Il successo arriva con i romanzi brevi di ambientazione siciliana: Il giorno della civetta, 1961; A ciascuno il suo, 1966; Il contesto, 1971; Todo modo, 1974; Una storia semplice, 1989. Si misura con la ricerca storiografica: Atti relativi alla morte di Raymond Roussel, 1971; La scomparsa di Majorana, 1975; I pugnalatori, 1976; Dalle parti degli infedeli, 1979) e con il terrorismo: L'affaire Moro, 1978. Viene eletto alla Camera dei deputati nel 1979 nelle liste del Partito radicale. Dalla collaborazione con la casa editrice Sellerio di Palermo origina la collana "La memoria", che si apre con un suo libro, Dalle parte degli infedeli (1979) Muore a Palermo il 20 novembre 1989 e viene seppellito nel cimitero di Racalmuto.