Walter Siti, Exit Strategy

Addomesticare le ossessioni

Tutto è nel cervello di chi desidera, secondo Walter Siti intervistato al Salone del Libro di Torino da Florinda Fiamma di Cult Book sul suo romanzo, Exit Strategy. Una strategia per scappare, ma da cosa? Non solo dalla crisi economica ma dalla paralisi politica e istituzionale, e anche da quella vocazione al consumo superfluo. In questo romanzo Siti affronta la questione partendo da un'esperienza personale: racconta la propria uscita da un'ossessione erotica che sembrava eterna, e la propria conversione a qualcosa che sembra rappresentare il suo contrario, dal cielo drogato dei corpi artificiali alla terra di un amore umano troppo umano. A fare da contrappunto ci sono i capitoli della berlusconiade: dal sole in tasca al mesto tramonto, dal tintinnio delle farfalline al cane Dudù. Con un simbolico trasloco da Roma a Milano e un addio altrettanto simbolico al mondo dei reality, il libro non offre ricette miracolose ma suggerisce che una via d'uscita esiste, almeno nel privato, e che le ossessioni si possono, se non sconfiggere, almeno addomesticare. 

Dopo tanti libri in cui ero io a desiderare in un modo ossessivo, adesso il mio stesso corpo (che io ho sempre considerato quasi inesistente) è diventato oggetto di un'ossessione. Come se si chiudesse un cerchio, che fa diventare parodia l'ossessione precedente.

Walter Siti, nato a Modena il 20 maggio 1947, vive a Milano. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini e, dal 2013, il direttore di “Granta Italia”. Tra i suoi libri: Scuola di nudo, Troppi paradisi, Il canto del diavolo, Resistere non serve a niente (Premio Strega 2013), Exit strategy (2014).

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