Mario Luzi poeta civile

Carlo Ossola racconta il poeta fiorentino

Carlo Ossola, professore al Collège de France ripercorre la vita e le opere di Mario Luzi.“In fondo il suo percorso è sempre stato Firenze, l’Europa e il cosmo, anzi sempre di più la poesia cosmica di natura leopardiana impregna il meditare e lo scrivere di Mario Luzi”. Così Ossola ripercorre i momenti più importanti del percorso letterario, poetico ed esistenziale di Mario Luzi, dalla sua prima raccolta di versi La Barca fino alle poesie inedite, senza dimenticare la sua profonda dimensione civile. Mario Luzi è stato un poeta civile nel senso più nobile del termine, la poesia di fronte alla collettività, alla vita della polis. Lo è stato non solo negli ultimi decenni, ma anche negli anni più difficili, negli anni in cui meditare, testimoniare, poteva essere rischioso. Il racconto di Carlo Ossola viene arricchito dai preziosi documenti filmati di Rai Teche, in cui lo stesso Mario Luzi parla del suo essere poeta:

Io che non sono un maître à penser, non sono un commentatore sistematico dei fatti e delle cronache, tuttavia qualche volta ho sentito il bisogno di intervenire, di dire la mia. E questo fa parte della mia partecipazione alla vita di tutti. Come cittadino sento il bisogno di farmi leggere o attraverso le righe o attraverso i silenzi di una poesia, ma anche di affrontare più direttamente certi contenuti episodici che hanno un valore per sempre. 

Mario Luzi nasce a Castello di Firenze il 20 ottobre 1914. Si  laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac sulla cui opera pubblica il saggio L’Opium chrétien  nel 1938. Nel 1935 pubblica la sua prima raccolta di versi, La Barca. Lo studio dei francesi e la forte presenza dell’Ermetismo sulla scena letteraria di quegli anni orientano la sua prima produzione poetica. Il trauma bellico e una intensa predisposizione alla riflessione esistenziale e ai grandi temi civili lo portano in seguito a una visione alta e cosmica del vivere, che impronta la produzione in versi e in prosa della maturità e della tarda età. Lo accompagna per tutta la vita la passione e l’approfondimento dell’opera di Dante e di Leopardi, cui dedica il paradigmatico saggio Dante e Leopardi o della modernità (1992). Nominato senatore a vita nel 2004, Luzi si spegne  a Firenze il 28 febbraio 2005. Gran parte della  sua opera poetica è raccolta nel Meridiano a lui dedicato (a cura di Stefano Verdino, 1998). Tra i saggi: L’idea simbolista (1959), Vicissitudine e forma (1974), Discorso naturale (1984), Naturalezza del poeta (1995), Vero e verso: scritti sui poeti e sulla letteratura (2002). Molte sue prose sono pubblicate a cura di Mario Verdino nel 2004. Tra i suoi testi teatrali: Pietra Oscura, Il libro di Ipazia, Rosales, Hystrio, Il Purgatorio la notte lava la mente, Il fiore del dolore. Nel 1999 è stato autore delle meditazioni La Passione. Via Crucis al Colosseo. In occasione del centenario della nascita è stato pubblicato Luzi. Poesie ultime e ritrovate, a cura di Stefano Verdino.

Carlo Ossola (Torino, 1946) è critico letterario, filologo ed è stato professore di Letteratura italiana nelle università di Ginevra, Padova e Torino. Dal 2000 è professore di Letterature moderne dell’Europa neolatina al Collège de France di Parigi. È socio dell’Accademia dei Lincei dal 1995 e membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Nei suoi studi sugli autori contemporanei un posto di spicco spetta a Ungaretti: dalla monografia Giuseppe Ungaretti (1975) alla cura dei nuovi Meridiani delle Poesie complete (2009) e delle Traduzioni poetiche (2010). Ha diretto, con Cesare Segre, l’Antologia della poesia italiana (1997-99) per la Pléiade. Tra i suoi libri più recenti: Il continente interiore (2010) e Introduzione alla Divina Commedia (2012).