Melania Mazzucco, Io sono con te

Storia di Brigitte

Io sono con te, Storia di Brigitte di Melania Mazzucco (Einaudi) ci restituisce il ritratto di una donna che riesce a reagire ai colpi della Storia e a riprendere in mano la sua vita dopo aver perso tutto. Quando Mazzucco incontra per la prima volta Brigitte, questa le appare “compressa, sigillata, inaccessibile”; solo dopo una reciproca frequentazione, il desiderio di aprirsi si fa strada in lei tra paura e diffidenza. Proprietaria di due cliniche a Matadi in Congo e madre di quattro bambini, Brigitte rifiuta di somministrare veleno a dei giovani ricoverati da lei dopo una manifestazione antigovernativa. Prelevata da casa di notte, assiste all’omicidio del fratello che cerca di proteggerla. Viene scaraventata in un buco con altri prigionieri, privata del cibo, violentata. Prima che venga uccisa, un capitano a cui ha fatto partorire la moglie la ridà la libertà. Un amico le procura un passaporto falso e un volo per Istanbul e poi per Roma: qui approda nel gennaio del 2013, senza soldi, senza conoscenze, senza capire la lingua, senza avere notizie dei figli. La sua salvezza è il Centro Astalli dei gesuiti: qui riceve assistenza medica e legale e qui impara a fidarsi delle donne bianche che all’inizio detestava. Un prete, un avvocato, una psicologa, uno psichiatra, una suora sono i punti di riferimento di Brigitte, le persone che le impediscono di crollare di fronte alle difficoltà. Mazzucco racconta l’impervio percorso di Brigitte, dalle notti all’aperto alla condivisione di una stanza con donne non meno devastate di lei, dalle lezioni di italiano ai corsi di geriatria, dal sogno del ricongiungimento con i figli alla sofferenza di vedere i primi due isolati in un contesto che non capiscono. Racconta anche il sorgere di un’insperata amicizia tra lei e Brigitte. Un libro appassionato e sincero che ci fa vedere con occhi diversi le persone in cerca di asilo.

Credo che non si potesse scrivere un libro come Io sono con te senza essere parte della vita della persona la cui storia avevo deciso di raccontare, questo mi è stato chiaro fin dall'inizio.

Melania G. Mazzucco nasce a Roma nel 1966. Esordisce con il romanzo Il bacio della Medusa (1996), a cui fa seguito La camera di Baltus (1998). Del 2000 è Lei cosí amata, sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, della quale poi cura e traduce la raccolta di racconti La gabbia dei falconi (2007). In Vita (2003, Premio Strega) reinventa la storia di emigrazione in America della sua famiglia all'inizio del Novecento. Il romanzo ha grande fortuna in Italia e all'estero. Nel 2005 pubblica Un giorno perfetto, da cui il regista Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto Melania Mazzucco dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta) e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009), biografia del maestro e dell'amatissima figlia Marietta, che ricostruisce centocinquant'anni di storia di Venezia. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno e nel 2013 il Premio Ignazio Silone. Per Einaudi ha pubblicato: Limbo (2012); Il bassotto e la Regina (2015); Lei così amata (ultima edizione 2016); Sei come sei (2013); Vita (2014); Io sono con te (2016). Nel 2013 ha raccontato 52 capolavori dell'arte nella rubrica domenicale Il museo del mondo sul quotidiano «la Repubblica» (raccolta poi divenuta un libro per Einaudi nel 2014).