Rossana Rossanda rilegge Nathaniel Hawthorne

La lettera scarlatta e il coraggio delle donne

Nathaniel Hawthorne pubblica La lettera scarlatta nel 1850, nella stagione più felice della letteratura e del pensiero americano.

È la stagione in cui ci si chiede cosa sia l'America, quella in cui ci si interroga sulla propria identità, per darsi una risposta tragica, legata al distacco dalle radici. Così come è in Melville anche per Hawthorne, mentre altri autori dell'epoca esaltavano l'assoluta novità dell'esperienza, come Emerson, Thoreau, Whitman

Rossana Rossanda, a colloquio con Antonio Debenedetti, analizza i due emblemi intorno a cui si snoda il romanzo: la "A", simbolo vergognoso dell`adulterio, che la protagonista Esther sfoggia sul petto, in forma di meraviglioso ricamo, e la gogna. Il romanzo si chiude con alcune pagine, a parere della Rossanda, inutili, un inutile "happy end". 

Nathaniel Hawthorne nasce a Salem, Massachusetts nel 1804 e muore a Playmouth nel New Hampshire nel 1864. Vive vicino alla cerchia intellettuale dei trascendentalisti Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson. È considerato con Edgar Allan Poe, Herman Melville e Mark Twain, tra i più importanti narratori statunitensi dell'Ottocento.

Rossana Rossanda nasce a Pola il 23 aprile 1924. Allieva di Antonio Banfi, partecipa alla Resistenza, si iscrive al Pci, diventa responsabile delle politiche culturali del partito. Con Luigi Pintor, Valentino Parlato e Lucio Magri contribuisce alla nascita de Il manifesto, che è un partito, oltre che un quotidiano. Viene radiata dal Pci al XII Congresso nazionale svoltosi a Bologna. Lascia il Manifesto nel 2012.