Simone Weil: la Guerra di Spagna e l'esperienza spirituale

La primavera del 1937, trascorsa dalla Weil in Italia

La vicenda umana e intellettuale di Simone Weil (Parigi 1909 – Ashford, Inghilterra 1943) ha attraversato la cultura del Novecento in modo assolutamente inedito, tentando di coniugare la ricerca filosofica e politica con l’esperienza pratica. Dapprima attratta dal pensiero marxista, se ne allontanò contrapponendosi ai movimenti trotzkisti e leninisti francesi in seguito all’esito nefasto della dittatura sovietica, di cui mise in evidenza le contraddizioni e le negazioni di libertà imposte proprio al proletariato.

Nello sceneggiato e nei filmati di repertorio proposti in questa unità audiovisiva, si rievoca il periodo trascorso in Spagna, dove Simone Weil partecipò attivamente alla guerra civile, inizialmente concepita come la rivolta di contadini oppressi contro lo sfruttamento operato dai proprietari terrieri e dai fascisti. Negli scritti politici di quegli anni, la filosofa francese, già delusa dalle teorie rivoluzionarie, mette altresì in rilievo il fallimento dell’esperienza della guerra rivoluzionaria, nell’acquista consapevolezza che la guerra di Spagna fu in realtà lo scontro, assurdo e ingannevole, tra marxismo e fascismo.

Non sentivo più alcuna necessità interiore di partecipare a una guerra che non era più, come mi era apparsa all'inizio, una guerra di contadini affamati con i propiretari terrieri e un clero loro complice, ma una guerra tra la Russia, la Germania e l'Italia - Simone Weil

Il filmato ripercorre inoltre la primavera del 1937, trascorsa dalla Weil in Italia, dove incontrò molti oppositori al regime di Benito Mussolini, che nel tempo sarebbero diventati intimi amici, ed ebbe modo di approfondire il suo percorso personale di fede cristiana avvicinandosi, ad Assisi, alla conoscenza della figura di San Francesco.

Simone Weil (Parigi, 1909 – Ashford, 1943), filosofa e scrittrice, nel 1936 partecipa come volontaria, nelle file repubblicane, alla guerra civile spagnola. Durante il regime di Vichy, in seguito alle leggi razziali, viene allontanata dall’insegnamento. Trasferitasi per un breve periodo negli Stati Uniti, nel 1943 torna tuttavia in Europa spinta dall'urgenza che sente di lotta contro i regimi totalitari. Muore nel 1943 nel sanatorio di Ashford in Inghilterra. Tutte le sue opere sono state pubblicate postume.

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