Carlo Carabba, Come un giovane uomo

Il passaggio all'età adulta

Partendo dal desiderio coltivato da quando era piccolo di rivedere la neve su Roma e sulla terribile coincidenza che, nel giorno in cui il desiderio si avvera, un'amica carissima, proprio a causa della nevicata, ha un incidente che si rivelerà mortale, in Come un giovane uomo, pubblicato da Marsilio, Carlo Carabba costruisce un racconto sui momenti chiave della propria formazione. La memoria gioca un ruolo fondamentale in questa narrazione che si dispiega in lunghi paragrafi dal sapore proustiano: incontriamo il Carlo lettore precoce che cresce a Roma con la madre, le babysitter e la nonna, quello che in classe aiuta i compagni e sui campi di calcio s’impegna oltre le sue possibilità, quello che salta il funerale della nonna paterna, quello che non regala una trottola a un bambino turco che l’avrebbe apprezzata… Un libro molto personale e molto generazionale (ai riferimenti alti si accostano programmi televisivi, fumetti) sui gesti, soprattutto quelli mancati, che plasmano la nostra personalità.

La scrittura di Come un giovane uomo - Neve mi ha portato via, in varie stesure, cinque anni, i cinque anni di ingresso alla vita lavorativa vera e propria - e ovviamente uno dei temi portanti del libro è il passaggio dalla giovinezza alla vita adulta, che non può essere disgiunta dalla consapevolezza della mortalità in generale e della propria mortalità in particolare.



Carlo Carabba è nato a Roma nel 1980, viene da studi filosofici e ha pubblicato articoli su Francis Bacon, Thomas Hobbes e la monografia La prima traduzione francese del “Novum Organum” (Olschki 2011). È stato coordinatore della rivista Nuovi Argomenti, e attualmente lavora per Mondadori. Ha scritto le raccolte di poesia Gli anni della pioggia (peQuod 2008) e Canti dell’abbandono (Mondadori 2011. Un suo racconto è incluso nell’antologia Ogni maledetta domenica (a cura di Alessandro Leogrande, minimum fax 2010). Come un giovane uomo è il suo primo romanzo.