Maurizio De Giovanni, Sara al tramonto
Un giallo napoletano
La protagonista di Sara al tramonto (Rizzoli) di Maurizio De Giovanni è una donna che, in seguito a un grave lutto, si è ritirata dal lavoro in polizia, non si tinge i capelli, non si trucca, usa scarpe basse. Oltre alla ricercata invisibilità, Sara ha un altro potere: quello di leggere le labbra, per cui può a distanza ricostruire i dialoghi tra sconosciuti. De Giovanni immagina che una sua ex collega, la Bionda, la contatti per chiederle di indagare sottotraccia su una bambina in pericolo: la madre, tossicodipendente, condannata per omicidio, è preoccupata per lei. Così Sara entra in contatto con Davide Pardo, un ispettore sfortunato in amore che vive con un cane enorme e si è occupato del caso. All’inizio lei lo snobba, ma si capisce che la loro collaborazione è destinata a durare. C’è un altro personaggio di rilievo nel romanzo, la fotografa Viola, che Sara incontra ogni sera su una panchina napoletana. Viola è incinta del figlio che Sara ha abbandonato quando ha conosciuto il suo grande amore; lui è morto in un incidente e le due donne finiscono per condividere anche dettagli della loro vita lavorativa. Il caso viene risolto grazie agli sforzi congiunti di Sara, Davide e Viola e un’innocente ritrova la libertà. Nasce un bambino. De Giovanni conduce con destrezza il lettore all’interno del processo investigativo e coglie di ogni personaggio le caratteristiche che possono renderlo familiare al lettore. In questa intervista si sofferma sulle caratteristiche della protagonista, sui comprimari, sulla scelta del primo caso con cui si cimentano i suoi eroi e sulla scrittura seriale.
Maurizio De Giovanni è nato a Napoli il 31 marzo 1958. È autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012), Anime di vetro (2015), Serenata senza nome (2016) e Rondini d'inverno (2017). È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012). Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo.In senso stretto, la donna non poteva essere definita invisibile. Se qualcuno si fosse concentrato, se avesse scrutato con insistenza, proprio dalla sua parte, forse l'avrebbe notata. ma la concentrazione in quella città era tanto rara da poter affermare che sì, la donna invisibile era davvero invisibile.