Paolo Malaguti, L'ultimo carnevale

Venezia 2080: la città-parco

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        Ambientato a Venice Park, il parco a tema che ha preso il posto di Venezia, nel 2080, L’ultimo carnevale di Paolo Malaguti (Solferino) è un romanzo d’azione con diversi protagonisti. Nel parco lavorano Michele e Sandro come guardiani e Carlo come guida; lo considerano un’aberrazione Giobbe, un ottantenne che ha dovuto lasciare la sua casa e non ci è più tornato e Rebecca, una ragazza a cui è stato ucciso un amico che provava a entrarci di nascosto.  Durante il carnevale, Giobbe, che ha una grave malattia, decide di mischiarsi alla folla di turisti e raggiungere la sua vecchia abitazione, ormai svuotata di tutto, come le chiese e i palazzi storici che sono stati ricostruiti altrove. Nello stesso tempo Rebecca sta pianificando un’azione terroristica di protesta. Una distopia molto realistica in cui Malaguti dà voce a quanti vorrebbero che la città più famosa del mondo continuasse a vivere e non fosse distrutta dalla brama di guadagno e dall’incuria.

        La maschera vive, ha senso se dietro a sé trova posto un volto, pelle carne sangue. I palazzi di quella calle, intuisce Carlo, ma più in là dell’intera Venezia, sono come quella maschera sul pelo dell’acqua: vuoti, incoerenti, perversi. Attendono, spasimano in silenzio per nuove vite che si celino e si esauriscano dietro di loro. E se le migliaia di maschere colorate che intasano il circuito del Parco non fossero altro che globuli rossi pompati a viva forza nel cuore spento di Venezia? Se, in effetti, il caos del Carnevale fosse una scossa elettrice inflitta al cadavere per cercare di ridargli al vita? 

         Paolo Malaguti è nato a Padova nel 1978. Docente di lettere a Bassano del Grappa e autore di romanzi e saggi, è entrato nella dozzina del Premio Strega con La reliquia di Costantinopoli. Ha scritto poi Prima dell’alba (Neri Pozza 2017).

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