Paolo Di Paolo, Lontano dagli occhi
Vincitore del premio Viareggio-Rèpaci
Paolo Di Paolo con Lontano dagli occhi, Feltrinelli ha vinto il premio Viareggio-Rèpaci 2020 per la narrativa. Gli altri finalisti di questa categoria erano Lorenzo Mondo con Felici di crescere, Sellerio e Romana Petri con Figlio del lupo, Mondadori.
In Lontano dagli occhi incontriamo tre giovani donne alle prese con una gravidanza non desiderata. Siamo a Roma nel 1983 e la ventottenne Luciana, che sta per perdere il lavoro di giornalista, si strugge per l’Irlandese con cui ha avuto una relazione e che poi è sparito lasciandola incinta (il bambino potrebbe essere anche di Ettore che è innamorato di lei senza speranza); Valentina, che ha diciassette anni, scappa di casa, stufa delle recriminazioni dei suoi genitori, mentre Ermes, il compagno di classe con cui usciva non se la sente di rimanerle vicino; Cecilia è una squatter e Gaetano pensava che avrebbe abortito. Una delle tre, dopo il parto, non riconosce il figlio, e di qui, dopo un salto vertiginoso, la narrazione si sposta sul bambino che ripercorre al volo le tappe della sua infanzia e adolescenza, rintracciando le origini della sua tendenza alla fantasticheria nel buio che avvolge il suo periodo prenatale.
In Lontano dagli occhi incontriamo tre giovani donne alle prese con una gravidanza non desiderata. Siamo a Roma nel 1983 e la ventottenne Luciana, che sta per perdere il lavoro di giornalista, si strugge per l’Irlandese con cui ha avuto una relazione e che poi è sparito lasciandola incinta (il bambino potrebbe essere anche di Ettore che è innamorato di lei senza speranza); Valentina, che ha diciassette anni, scappa di casa, stufa delle recriminazioni dei suoi genitori, mentre Ermes, il compagno di classe con cui usciva non se la sente di rimanerle vicino; Cecilia è una squatter e Gaetano pensava che avrebbe abortito. Una delle tre, dopo il parto, non riconosce il figlio, e di qui, dopo un salto vertiginoso, la narrazione si sposta sul bambino che ripercorre al volo le tappe della sua infanzia e adolescenza, rintracciando le origini della sua tendenza alla fantasticheria nel buio che avvolge il suo periodo prenatale.
Paolo Di Paolo nasce il 7 giugno 1983 a Roma. Ha pubblicato i romanzi Raccontami la notte in cui sono nato (2008, prima edizione Giulio Perrone Editore), Dove eravate tutti (2011, Premio Mondello e Super Premio Vittorini) e Mandami tanta vita (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), nel catalogo Feltrinelli. Molti libri sono nati da dialoghi: con Indro Montanelli, Tutte le speranze (2014, Premio Benedetto Croce), con Antonio Debenedetti, Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, Nanni Moretti. Ha pubblicato tra l’altro Ogni viaggio è un romanzo (2007), per i bambini La mucca volante (2014, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), per il teatro Istruzioni per non morire in pace (2015). Scrive sulle pagine culturali di diversi quotidiani e settimanali.È uno spreco di immaginazione rifare la storia del mondo fino al punto in cui incrocia la propria. Il Triassico, le guerre puniche e l’età napoleonica, due guerre mondiali, il fumo delle macerie, tutto quel che segue – fino al pomeriggio prima di esistere. Eppure, capita di fermarsi a pensare alla vita dei genitori prima di noi, ed è più o meno lo stesso gioco. Come stava andando. Come poteva andare. Se lui non avesse. Se lei non fosse. Se da quella strada, se su quel ponte, se a quel telefono, se alla fermata dopo.