Ritanna Armeni, Mara, Una donna del Novecento

Le ragazze ai tempi di Mussolini

In Mara, Una donna del Novecento (Ponte alle grazie) Ritanna Armeni alterna il ritratto di una ragazza cresciuta all’epoca del fascismo con una ricognizione dell’atteggiamento del partito di Mussolini nei confronti delle donne. Si parte dal 1933 quando la tredicenne Mara, che vive a Roma con i genitori e la sorella, viene trascinata alle adunate mussoliniane dall’amica Nadia. Dal fascismo trionfante che mobilita le folle e scalda i cuori della gente comune alle guerre coloniali fino all’alleanza con Hitler e al conflitto mondiale: una parabola discendente vista dall’interno. Mentre Mara si salva insieme ai suoi familiari e può riprendere gli amati studi forzatamente interrotti, Nadia che ha scelto di restare fedele fino in fondo al Duce perde la vita a Salò. Armeni ricostruisce insieme a quelle dei suoi personaggi di fantasia le storie di molte donne famose dell’epoca, tutte a vario titolo osteggiate dal regime per la loro intraprendenza. La madre di tanti figli è il modello proposto dal fascismo e lo studio e la carriera vengono scoraggiate in vario modo, ma la guerra ha l’effetto di liberare le donne dalle loro catene.

Fra qualche mese andremo a votare. Per me è la prima volta. È la prima volta per le donne, mi ha detto con entusiasmo zia Luisa. E mi ha raccontato di tanti anni fa, quando il Duce aveva promesso il voto anche a noi. Ci avevano creduto, poi lui non aveva mantenuto la promessa. “Non era la prima volta e non sarebbe stata l’ultima” ha commentato lapidaria la zia.

Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, ha lavorato al Manifesto, Il Mondo, Rinascita, l’Unità. È stata portavoce di Fausto Bertinotti e ha condotto la trasmissione Otto e mezzo con Giuliano Ferrara. Attualmente scrive per L’Osservatore Romano, Il Foglio, Rocca. Ha pubblicato tra gli altri: La colpa delle donne (2006); Parola di donna (2011); Una donna può tutto (2018).