Mauro Garofalo, Ballata per le nostre anime

Il rifiuto dell'alterità

È un personaggio molto controverso il Simone Pianetti che Mauro Garofalo mette al centro del suo romanzo, Ballata per le nostre anime, pubblicato da Mondadori. Pluriomicida per futili motivi, entra nella leggenda per la sua scomparsa avvenuta nel 1914 a Camerata Cornello in Val Brembana. Dando una sfumatura antica al suo racconto che riecheggia i toni di una ballata popolare, Garofalo ricostruisce il profilo di un uomo sempre in movimento. Dotato per la caccia sin da bambino, in conflitto con il padre, diventa soldato del re, poi va a cercare fortuna in America. Qui trova l’amore ma non riesce a mettere radici e dopo aver lavorato a New York e a Pittsburgh, torna indietro, si sposa, ha otto figli, apre una locanda. Il paese congiura contro di lui, giudicato troppo moderno per i suoi tempi; costretto a chiudere si reinventa mugnaio; dopo un po’ anche la sua farina subisce una forma di boicottaggio. Un giorno non ne può più ed esce armato, uccidendo sette persone tra cui i notabili del paese. La ballata dà spazio anche alle sue vittime, alternando la prima persona con cui commentano la loro fine alla terza con cui viene ricostruita la storia. Un romanzo che non tenta di vincolare il personaggio a un'interpretazione univoca, ma che esplora le implicazioni del suo triste destino.

Erano sette e li ho uccisi. 
Il mio crimine risuonerà dentro i gusci delle castagne e le vipere, sui canini gialli delle volpi, il malaugurio dei corvi. Brandelli di una vita e di tutte le estinte. “Folle” diranno. E pure, li ho visti. I paesi senza più anime. Gli alberi sterminati dalla burrasca. La moria degli insetti. Le città sommerse.  
Chi sono stato, si domanderanno. 

Mauro Garofalo è nato a Roma il 19 settembre 1974. Giornalista e reporter, collabora con laStampa tuttogreen sul tema Ambiente. Per la RAI è stato autore e regista di format scientifico-tecnologici per ragazzi. Ha scritto: Alla fine di ogni cosa (2016) e Il fuoco e la polvere (Frassinelli 2019).