Lettere scontrose di Giovanni Arpino secondo Fabio Stassi

Tra le Operette morali e le Lettere corsare

Tra la fine di ottobre del 1964 e il novembre del 1965 lo scrittore Giovanni Arpino tiene una rubrica sul settimanale Tempo. Il volume che raccoglie questi articoli, pubblicato da Minimum fax e curato da Fabio Stassi con postfazione di Bruno Quaranta, si intitola Lettere scontrose e si apre con una missiva indirizzata ad Amintore Fanfani e si chiude con una a Guido Piovene. Arpino sceglie i suoi destinatari tra i politici (Saragat, Moro, La Malfa tra gli altri), gli attori e registi (Gassman, Sordi, Vitti, Fellini), gli scrittori (Landolfi, Simenon, Bellonci), gli sportivi. Con uno stile brillante, arguto, lo scrittore fotografa gli anni del boom, stigmatizza i vizi degli italiani, anticipa con straordinaria preveggenza eventi futuri. Ai suoi interlocutori chiede soprattutto autenticità, tensione morale, capacità di mettersi in discussione che sono le caratteristiche che lo connotano e che risultano da tutti i suoi scritti. Qualcuno si offende per la lettera ricevuta, qualcun altro come Totò, ringrazia pubblicamente. Il modo migliore per accostarsi a un grande della letteratura, oggi poco letto e poco conosciuto dalle giovani generazioni.

Ho impiegato anni per capire che uno scrittore, soprattutto un narratore di storie, faticosamente cerca di crearsi un suo ideale lettore; alla fine scopre di non poterne avere, alla fine viene a toccare con mano che l’unico giusto, severo, partecipe e critico lettore è quella parte di se stesso che gli combatte dentro. Scrivere, ha detto Musil, non è un’attività, è una condizione, anche se "ai poeti non resta da fare oggi che una poesia onesta, la quale costa una vita di riparazione e di penitenza" (Saba).




Giovanni Arpino, nato a Pola nel 1927 da genitori piemontesi e morto a Torino nel 1987, ha scritto romanzi, libri per ragazzi ed è stato giornalista sportivo. Tra i suoi libri: Sei stato felice, Giovanni (1952); Gli anni del giudizio (1958); La suora giovane (1959); Un delitto d'onore (1961); Una nuvola d'ira (1962); L'ombra delle colline (1964, premio Strega); Il buio e il miele (1969); Randagio è l'eroe (1972); Domingo il favoloso (1975); Il primo quarto di luna (1976); Azzurro tenebra (1977); Il fratello italiano (1980, premio Campiello); La sposa segreta (1983). Passo d'addio, uscito per la prima volta nel 1986, è stato il suo ultimo romanzo.


Fabio Stassi di origine siciliana, vive a Viterbo. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo Fumisteria (GBM, premio Vittorini Opera Prima 2007).  Per minimum fax ha pubblicato È finito il nostro carnevale (2007), La rivincita di Capablanca (2008) e Holden Lolita Živago e gli altri. Piccola enciclopedia dei personaggi letterari (1946-1999) (2010), ha pubblicato con Sellerio: L’ultimo ballo di Charlot, tradotto in diciannove lingue (2012, Premio Selezione Campiello 2013, Premio Sciascia Racalmare, Premio Caffè Corretto Città di Cave, Premio Alassio), Come un respiro interrotto (2014), Fumisteria (2015, già Premio Vittorini per il miglior esordio), La lettrice scomparsa (2016), Ogni coincidenza ha un'anima (2018). Ha inoltre curato l’edizione italiana di Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno (2013, 2016) e Crescere con i libri. Rimedi letterari per mantenere i bambini sani, saggi e felici (2017).