Graziano Graziani, A Venezia

Da Brodskij a Bolaño

Partendo da Josif Brodskij, che amava la Venezia invernale e notturna, svuotata della massa dei turisti e passando per Ezra Pound che nella città lagunare visse a lungo e fu qui sepolto, per Skakespeare che vi ambientò Otello e Il mercante di Venezia, per Gaspara Stampa, autrice di poesie amorose fino ad arrivare agli scrittori sudamericani, Graziano Graziani traccia un itinerario veneziano sui generis, dal titolo AVenezia, Da Brodskij a Bolaño (Giulio Perrone). Ognuno dei poeti citati ha la sua Venezia: c’è chi ne esalta la luce, chi le osterie, chi la dimensione acquatica, chi quella labirintica e in fondo anche il ripudio della città da parte dei futuristi che ne fanno l’emblema del passato è una forma di riconoscimento di unicità. 

Andar a torsio in veneziano significa girovagare o farsi trascinare dalla corrente. Questa passeggiata per Venezia e per la poesia che la racconta, per i luoghi che i poeti hanno cantato o semplicemente scelto per contemplare la straniante bellezza della città è un po’ andare senza meta e senza un percorso prestabilito lungo i territori della poesia che parlano della città lagunare. Farsi cullare dal flusso che trascina, perdersi e perder tempo sono d’altronde forse gli unici modi per trovare.


Graziano Graziani è nato a Roma. È uno dei conduttori di Fahrenheit su Rai Radio 3. Ha realizzato documentari video e podcast e collaborato come autore per Rai 5.
Ha scritto Esperia (Gaffi, 2008), I sonetti der Corvaccio (La camera verde, 2011) e gli inventari letterari Atlante delle micronarrazioni (Quodlibet, 2015) e Catalogo delle religioni nuovissime (Quodlibet, 2018). Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, Taccuino delle piccole occupazioni (Tunuè).