Elena Stancanelli, Il tuffatore

Raul Gardini grande visionario

Raul Gardini, la storia della sua ascesa ai vertici della Montedison e poi della sua caduta è al centro del romanzo di Elena Stancanelli, Il tuffatore. Un libro molto documentato, che ricostruisce passo passo il clima politico degli anni ottanta e dell’inizio degli anni novanta (Gardini si suicida nel luglio 1993) e insieme la formazione della scrittrice avvenuta in quel periodo. La figura di Gardini, nato a Ravenna nel 1933, si ammanta di leggenda: è un uomo che ama le sfide sportive ed economiche, un giocatore, un cacciatore, un tuffatore, uno spirito inquieto. Con il matrimonio con Idina e poi con la morte del suocero, diventa il capo del gruppo Ferruzzi. Non si ferma mai, Gardini, al centro dei suoi interessi c’è l’innovazione tecnologica, il desiderio di rendere il mondo un posto migliore. Nella lettura che Stancanelli dà del suo suicidio c’è anche la percezione della fine di un mondo e di una mentalità, la sensazione di una sconfitta definitiva.

Gardini era appassionato di futuro, ma aveva strumenti tradizionali, novecenteschi. Era un adulto che sognava da ragazzino, era un maschio, ma quella mascolinità decisionista e potente che aveva ereditato non funzionava più, stava perdendo fascino, era stata ridicolizzata. Oltre lo scandalo, le inchieste, il fallimento, oltre l'impossibilità di affrontare il carcere, forse la sua solitudine, la notte prima del suicidio, era anche quella di un uomo che intorno a sé non vedeva più niente che gli somigliasse. Visionario abbastanza da capire che non era solo la fine per lui, ma per quelli come lui.

Elena Stancanelli (Firenze, 1965) ha esordito nel 1998 con il romanzo Benzina (Premio Giuseppe Berto). Ha scritto Firenze da piccola (2006), A immaginare una vita ce ne vuole un’altra (2007), Mamma o non mamma (2009, con Carola Susani) e Un uomo giusto (2011). Presso La nave di Teseo ha pubblicato La femmina nuda (2016, finalista al Premio Strega) e Venne alla spiaggia un assassino (2019). Collabora con la Repubblicaì e La Stampa. Con Emma Dante e Giorgio Vasta ha scritto la sceneggiatura del film Le sorelle Macaluso.