Gaja Cenciarelli, Domani interrogo
Cronaca di un anno scolastico
Il romanzo di Gaja Cenciarelli, Domani interrogo (Marsilio) racconta di un’insegnante d'inglese e di una quinta, che è considerata la classe più difficile di un istituto tecnico in una zona periferica di Roma. Lei sa che i suoi ventiquattro studenti diciottenni non la considerano un essere umano, parlano male di lei, sono pronti a contestarla e provano una curiosità morbosa verso la sua vita privata, ma tenta lo stesso di entrare in contatto con loro e il risultato di questo sforzo è “una grande storia d’amore”. Cenciarelli descrive le lezioni (rigorosamente in inglese nonostante le proteste dei ragazzi), le liti in classe e fuori, le trovate degli studenti, il loro bisogno di confrontarsi, il loro desiderio di mostrarsi superiori, le loro debolezze e la loro solitudine. Con il passare delle stagioni il rapporto tra professoressa e allievi si complica e si approfondisce alternando momenti di grande entusiasmo e di grande delusione fino all’esame di maturità, che vede lei più emozionata di loro. Attraverso le parole di Cenciarelli la scuola si anima, da semplice luogo diventa un'entità, il posto in cui crescere e ritrovarsi, dove, senza alcuna enfasi, è possibile salvarsi.
Gaja Cenciarelli, scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei Piccoli Maestri e ha pubblicato, fra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015). La nuda verità è uscito per Marsilio nel 2019. Insegna lingua e letteratura inglese a RomaAlla fine, nessuno vuole davvero andarsene per sempre: è questo il paradosso della scuola, e io lo so. Io so tutto della scuola, so tutto dei ragazzi, so tutto dei professori, io conosco la scuola meglio di chiunque altro, meglio del quartiere, meglio di chi l’ha costruita, meglio dei professori, dei bidelli, dei presidi e dei ragazzi, perché io sono la scuola.