Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci

Storia di un poeta e della sua follia

Si apre a Torino nel 1915 il romanzo di Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci, Storia di un poeta e della sua follia, pubblicato da Manni. Il protagonista, un uomo male in arnese, si aggira con il suo libro di poesie che vende a due lire o anche a una. Ha quasi trent’anni, è figlio di un maestro di scuola, è pieno di risentimento verso li genitori (soprattutto la madre) e verso il borgo natale da cui si sente rifiutato. Martinoni segue il poeta nelle sue peregrinazioni: da Losanna a Ginevra, da Berna a Basilea, da Marradi, dove è nato, a Bologna a Livorno, e in tanti altri posti fino ad approdare al cronicario di Castel Pulci dove trascorre gli ultimi anni di vita. Quasi sempre ubriaco e disperato, si accompagna a donne che incontra per caso. La sua storia d'amore con Samia, poetessa che arde d’amore per lui, è una breve parentesi e il loro rapporto è molto burrascoso. Partendo dalla storia di Dino Campana, questo libro racconta in modo molto suggestivo gli abissi di dolore di un grande poeta che non viene riconosciuto come tale e che vive l'arte come pura ossessione.

Un pensiero lo raggela, mentre il cielo si sta riempiendo di stelle e intorno alla prigione sta cadendo il silenzio. La poesia è perduta per sempre. L’ha voluta, con tanta fatica. L’ha trovata. O forse, crede ora, si è solo illuso di averla incontrata. Poi non è più riuscito a vederla. Anche se l’ha cercata con tutte le sue forze. Mettendoci la sua vita. Nei vicoli dei porti. Sulle acque del mare. In mezzo ai fuochi magici delle lucciole e quelli fatui dei cimiteri. Sui campi. Nei boschi. Tra le rocce.

Renato Martinoni è nato nel 1952 e vive a Minusio, in Svizzera. Professore emerito di Letteratura italiana all’Università di San Gallo, per alcuni anni ha insegnato anche Letteratura comparata a Ca’ Foscari a Venezia. Studioso e filologo, ha pubblicato edizioni critiche e volumi dedicati in particolare al Settecento e al Novecento, con incursioni nella pittura barocca e nella scrittura di viaggio. Ha curato un’edizione dei Canti Orfici di Dino Campana (Einaudi, 2003), cui è seguito Orfeo barbaro. Cultura e mito in Dino Campana (Marsilio, 2017). Il suo ultimo libro di narrativa è La campana di Marbach. Antonio Ligabue. Romanzo dell’artista da giovane (Guanda, 2020).