Alice Zanotti, Scintille

Voci come rami

È ambientato nello sperduto paese di montagna di Montefosca il romanzo di Alice Zanotti, Scintille, pubblicato da Nottetempo. Tre sorelle, Alma, Anna, e Buia Kokulčua, che parlano con un’unica voce, soffrono per la costruzione di una strada che dovrebbe portare il progresso in paese e di fatto segnerà la fine della comunità che lo abita. In particolare Buia, la minore che ha solo undici anni, pianifica l’opposizione alla strada e agli espropri. Con una lingua poetica, ritmata e ricca di ripetizioni, Zanotti racconta delle sorelle Kokulčua, dei loro genitori, di Dora che continua ad aspettare il marito disperso in guerra, di Nina che legge le ossa di rana, della piccola Rina perennemente affamata, di Špleat che ha smesso di parlare per un amore non corrisposto, di Uanco, il falegname, che ha preparato una bara per ogni compaesano. La struggente evocazione di un mondo sull'orlo della fine.

Chi vuole restare qui ama dormire sotto il nocciolo, mangiare il radicchio e stare in estate a piedi nudi al campo, riposare dove l'ombra è più lunga. Gli stranieri non lo sanno che qui le donne preferiscono litigare con i mariti invece di vederli partire per quella lunga strada che porta chissà dove, e magari non vederli tornare più. Poi ci sono tutti gli altri, quelli che prima avevano le montagne nella testa e ora nella testa hanno solo le monete.


Alice Zanotti è nata a Bologna nel 1985. Lavora al TPE Teatro Astra di Torino. Ha esordito con Tutti gli appuntamenti mancati. Un ritratto immaginario di Amelia Rosselli (Bompiani, 2021).