Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Katia e Marielle Labèque

Musiche di Martinů, Poulenc e Mozart dirette da Antonio Pappano

Raramente si ascolta la musica di Bohuslav Martinů (Polička 1890 - Liestal, 1959), compositore ceco che compone assieme a Dvorak, Smetana e Jancek il grande quartetto dei compositori slavi a cavallo tra ‘800 e ‘900. 
Nel 1943 Martinů compose il suo Memorial to Lidice, un breve poema sinfonico in tre sezioni che si succedono senza soluzione di continuità, negli Stati Uniti, dove si era trasferito per sfuggire alla guerra. Il memoriale prende le mosse da un episodio occorso l’anno prima: una rappresaglia nazista avvenuta di notte nei villaggi di Lidice e Lezakyche fece strage degli uomini, deportando donne e bambini e distruggendo tutto. Il bilancio fu di duemila morti, dei due villaggi non rimase più nulla, nemmeno i cimiteri, così il nome di Lidice passò tristemente alla storia come una delle icone della barbarie nazista. L’atmosfera di tensione e di dolore viene evocata nella toccante composizione grazie all’uso di una contrastante politonalità. 

Di Martinů, in questa occasione, si ascolta anche il Concerto per due pianoforti e orchestra (qui con protagoniste le sorelle Labèque). Raramente il compositore aveva utilizzato lo strumento nella sua veste solistica, concertante e lo fece nella maniera “antica”, rievocando il concerto grosso barocco , caratterizzato dall’alternanza tra blocchi, tra solista e orchestra, rispetto all’elaborazione tematica che è stato il cardine della musica sette-ottocentesca.

Martinů utilizza i pianoforti come strumenti assolutamente solistici, autonomi, in dialogo con l’orchestra piuttosto che suoi complici. I movimenti estremi, che abbondano in dissonanze percussive e sono ritmicamente trascinanti, ricordano la scrittura virtuosistica della Toccata barocca o, se si vuole, la sua versione moderna così come reinventata da Poulenc nel suo lavoro per lo stesso organico, composto una decina di anni prima.

Prosegue il concerto proprio con Poulenc e il suo Gloria (1959), con il soprano Sally Matthews, e si conclude con la Sinfonia in Re maggiore K. 385 “Haffner” di Mozart.