I cento anni di Bruno Maderna

I cento anni di Bruno Maderna

Tutta la musica è contemporanea

I cento anni di Bruno Maderna
Violinista a sette anni, studente di composizione a quattordici, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma a venti, docente al Conservatorio di Venezia a ventotto. Bruno Maderna avrebbe compiuto cento anni il 21 aprile del 2020, se un tumore ai polmoni non lo avesse strappato alla vita nel novembre del 1973. Maderna concepisce la musica più come un fatto sociale che intellettuale, come uno specchio dei rapporti sociali dell’individuo.

La società è in crisi […] e cerca un assestamento in qualche modo […]. E anche la musica e i rapporti sociali fra l’arte e l’individuo diventano rapporti di crisi, talvolta incendiati da eccessivo entusiasmo, altre volte, invece, gelati da un’indifferenza assoluta
Bruno Maderna

Subito dopo il diploma, Bruno Maderna si perfeziona a Venezia, la sua città natale, con Gian Francesco Malipiero e segue un corso di direzione d'orchestra a Siena con Antonio Guarnieri. Nel 1948, assieme Luigi Nono, si iscrive anche al corso di direzione d'orchestra tenuto a Venezia da Hermann Scherchen, che lo introduce alla tecnica dodecafonica e caldeggia la sua partecipazione agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, famoso centro di studio e produzione della musica d'avanguardia. Già a partire dall’anno successivo, Maderna s’impone come una tra le personalità di maggior spicco dei Ferienkurse accanto a Pierre Boulez, Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen e viene chiamato anche a dirigere l'orchestra del Musikinstitut e a tenere corsi di composizione, di analisi e di direzione d'orchestra. Nel 1954, fonda, con Luciano Berio, lo Studio di Fonologia Musicale presso la RAI di Milano, dove scandaglia le interazioni tra strumenti acustici e suoni elettronici e tra suono e parola. 

Anche l’attività didattica di Bruno Maderna è particolarmente intensa: Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia (1947 – 1950); Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (1957 – 1958); Summer School of Music del Dartington College di Devon (1960 - 1962); Conservatorio di Rotterdam (1967); Mozarteum di Salisburgo (1967 - 1970); Berkshire Music Center di Tanglewood e Juilliard School di New York (1971 - 1972). Contemporaneamente, anche se, a volte, bersaglio della critica, cresce il suo impegno nella direzione d'orchestra: Giappone, Argentina, Stati Uniti, Germania e, nel 1971, Italia, con l'Orchestra Sinfonica della RAI di Milano.

Bruno Maderna è tra i primi autori italiani ad aderire al metodo di composizione dodecafonico e seriale. Tuttavia, forte anche dell’insegnamento di Gian Francesco Malipiero, che l’aveva introdotto allo studio della musica barocca e della polifonia rinascimentale, non è un “rigorista” assoluto e si apre, come Luigi Nono, Luciano Berio e lo stesso Stockhausen, ad ogni esperienza che lo conduca ad esplorare nuovi ambiti sonori, esprimendo, contemporaneamente, un forte interesse per la musica antica. Il suo approccio è quello di misurarsi incessantemente con la storia, opponendosi alla più comune tendenza dell’avanguardia di bruciare i ponti con il passato. 

Preferisco correre il rischio di essere giudicato eclettico piuttosto di quello di essere giudicato uno specialista. […] Noi, purtroppo, conosciamo la nostra musica, abbastanza bene, solo fino a Monteverdi. E questi quattro secoli di musica, dalla nuova pratica di Monteverdi ad oggi, mi sembrano, tutto sommato, essere molto omogenei, molto più vicini l’uno all’altro di quanto non si pensi. Per cui, per me, tutta la musica che va da Monteverdi fino ad oggi è, praticamente, musica contemporanea
Bruno Maderna

Un'ora con Bruno Maderna, di Gastone Favero, è un raro documentario del 1971, con interviste e frammenti di interpretazioni musicali del compositore e direttore d'orchestra. Maderna illustra alcuni tratti della sua poetica e della tecnica compositiva, parla del Laboratorio di Fonologia della RAI di Milano, prova con prestigiosi solisti e orchestre e viene ritratto in momenti privati e familiari tra Venezia - sua città natale - e Darmstadt, in cui trascorse parte della sua vita e dove morì nel 1973.