Stravinsky e Venezia

Canticum sacrum per coro, "cupole" e orchestra

Petruška, programma di approfondimento di Rai 5 dedicato alla musica colta, trasmette, il 30 ottobre del 2014, una puntata dal titolo Vita a Venezia, in cui si racconta la 58 ͣ  edizione della Biennale Musica. Tra un incontro con il presidente Paolo Baratta e il direttore artistico Ivan Fedele, tra la storia della rassegna ripercorsa con Mario Messinis e le interviste ai diversi compositori presenti, Michele dall’Ongaro non manca di rendere omaggio a Igor Stravinsky e a Sergej Djagilev, che riposano nel cimitero di San Michele.

Stravinsky ha legato molto la sua musica a Venezia, alla Biennale Musica di Venezia […] Molti importanti capolavori hanno avuto la loro prima qui
Michele dall’Ongaro

Nel 1956, Stravinsky auspicò l’apertura della Basilica di San Marco alla musica orchestrale. Il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, Patriarca di Venezia e futuro papa Giovanni XXIII, esaudì quel desiderio e il 13 settembre, nell'ambito del 19° festival di musica contemporanea, fu eseguito lì il Canticum sacrum ad honorem Sancti Marci nominis per tenore, baritono, coro e orchestra.

Quest'opera non è solo la trascrizione per coro misto e orchestra delle "Canonische Varänderungen" BWV 796-796a, ma anche una reinvenzione originale e creativa del capolavoro organistico di Bach del 1746-47, che ha una profonda relazione con la struttura architettonica della chiesa
Dario Oliveri, storico della musica

In Piazza San Marco furono installati degli altoparlanti dai quali tutti poterono ascoltare la musica di Stravinsky: basilica e piazza divennero così una sorta di gigantesco auditorium.

Le cinque sezioni che fanno seguito alla ‘dedicatio’ intonata dai due solisti accompagnati da tre tromboni stanno fra di loro come le cinque cupole di S. Marco, delle quali la centrale è la maggiore, mentre le altre rispondono a un equilibrio rispettivo
Robert Craft, direttore d'orchestra e musicologo

Ancora nella città lagunare, nella Scuola Grande di San Rocco, il 23 settembre 1958, venne eseguito Threni: id est Lamentationes Jeremiae prophetae per soli, coro e orchestra.

Stravinsky morì a New York, ma aveva manifestato la volontà di essere sepolto a Venezia. I suoi funerali furono seguiti da un’immensa folla, lungo i canali della città. Accanto a lui riposa anche la seconda moglie, Vera de Bosset.