"C" come Clementi

Missionario della nuova musica

Per il ciclo Avanguardie `60, che si occupa del rapporto tra avanguardie artistiche e società, il 17 luglio 1979, la Rai manda in onda la puntata intitolata Per esempio Nuova Consonanza, dedicata all’omonima Associazione attorno alla quale, sul finire degli anni Cinquanta del Novecento, si erano riuniti alcuni giovani compositori con lo scopo di promuovere la musica contemporanea.

Nella clip proposta, Aldo Clementi, tra i fondatori del gruppo, parla degli scopi di Nuova Consonanza e del proprio ruolo al suo interno.

Non si può parlare di un movimento […]. Più che altro, l’interesse era di tipo «apostolico», «missionario», cioè divulgare la nuova musica
Aldo Clementi

Aldo Clementi (Catania, 1925 – Roma, 2011) si diploma in pianoforte nel 1946 per poi specializzarsi a Siena con Pietro Scarpini. Già dal 1941, aveva iniziato gli studi di composizione, prima con Alfredo Sangiorgi - unico compositore italiano allievo di Arnold Schönberg -, che lo introduce alla dodecafonia, poi con Goffredo Petrassi, con cui si diploma nel 1954 presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.

Nel 1947, a Vienna, viene eseguita per la prima volta una sua composizione (Poesia di Rilke per soprano e pianoforte). Il 1956, invece, è l’anno dell’esordio di una sua opera alla radio, quella di Amburgo, che trasmette Cantata, su un frammento di Pedro Calderón de la Barca (1954).

Dal 1955 al 1962, Clementi frequenta i gli Internationale Ferienkurse für Neue Musik a Darmstadt, dedicati allo studio e alla produzione di musica d'avanguardia. È qui che incontra Bruno Maderna con cui darà vita ad un’intensa collaborazione presso lo Studio di Fonologia della Rai di Milano dove realizza lavori come Collage 2 (1960), Collage 3 (Dies irae, 1967) e Collage 4 (Jesu, meine Freude, 1979).

Aldo Clementi, come il suo Maestro Petrassi, è particolarmente interessato alle arti visive ed è molto vicino al gruppo Forma 1 (Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo, Turcato), che influenzerà alcune sue opere: gli Informel, le due Varianti, i Reticoli.

Dal 1971, e per oltre vent’anni, insegna Composizione e Teoria musicale presso il DAMS della Facoltà di Lettere l’Università di Bologna. Il suo catalogo è tanto ricco quanto, al tempo stesso, poliedrico e coerente.

Proprio a cominciare dagli anni Settanta, il linguaggio musicale di Clementi va mutando. Il compositore utilizzerà, infatti, materiali spesso provenienti dalla tradizione classica (Bach, in particolar modo). Nel 2005, compie ottant’anni e, per celebrarlo, vengono eseguiti numerosi concerti. Riceve anche una laurea honoris causa dall’Università di Catania e il Premio Presidente della Repubblica. Dal 2006 al 2011, anno della sua scomparsa, dirige l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania, che diverrà, dal 2020, Conservatorio.

Nuova Consonanza
Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Daniele Paris e Francesco Pennisi fondano, intorno al 1959, Nuova Consonanza, un’associazione che si prefigge lo scopo, soprattutto per mezzo di una regolare attività concertistica, di far conoscere la musica colta contemporanea. Il nome, che allude all´esigenza di aggiornamento permanente e al desiderio di valorizzare le avanguardie europee, viene suggerito loro da Alberto Pironti, critico e storico della musica, che, con Mario Bortolotto, nel 1966, avrebbe dato vita alla celebre rivista “Lo spettatore musicale”.

È stato costituito a Roma il gruppo Nuova Consonanza […], in considerazione della rilevata carenza delle organizzazioni ufficiali, che non solo mancano al compito di porsi a guida della vita musicale contemporanea, ma chiudono, per espressa disposizione, ogni sbocco per la musica più impegnata. Nuova Consonanza vuole promuovere attraverso le sue manifestazioni (esecuzioni, conferenze, dibattiti, etc.) la conoscenza più viva di tale musica e riuscire quindi da stimolante per un ampio pubblico
Dalla presentazione del gruppo, comparsa nel numero del 24 febbraio 1962 de ‘Il Punto della Settimana’

Tra i membri del movimento, nato attorno alla rivista "Ordini”, non c’è una granitica uniformità di pensiero: sono personalità musicalmente anche molto discordanti, che condividono, però, un duplice intento: svecchiare la musica in Italia e diffondere la musica contemporanea anche tra i giovani e nelle realtà più periferiche.

Ad ospitare la prima iniziativa pubblica di Nuova Consonanza è il Ridotto del Teatro Eliseo di Roma. È il 2 marzo 1962, quando musicisti e appassionati si riuniscono in quella sala per ascoltare lavori di Herbert Eimert, Karlheinz Stockhausen, Gottfried Michael Koenig, György Ligeti, Herbert Brün, Mauricio Kagel, Josef Anton Riedl e Franco Evangelisti, che introduce anche la serata con una conferenza dal titolo Dieci anni di musica elettronica: un punto.

All’inizio, le attività di Nuova Consonanza sono contraddistinte più da appassionate discussioni teoriche (il fenomeno aleatorio, la sinergia tra le diverse espressioni artistiche, l’attenzione per le nuove tecnologie elettroniche) che da una programmazione concertistica regolare, che prende il via, invece, nel 1963, coinvolgendo, oltre a quelli del primo appuntamento romano e agli stessi fondatori del gruppo, personaggi come Luigi Nono, Luciano Berio, Bruno Maderna, Dieter Schnebel, Niccolò Castiglioni, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti.

All’attività concertistica si affianca, comunque e sempre, quella di riflessione: Mario Bortolotto, Pierre Boulez, Massimo Cacciari, Diego Carpitella, Enrico Fubini, Emilio Garroni, Francesco Giannattasio, Michel Imberty, Heinz Klaus Metzger, Luigi Pestalozza, Karlheinz Stockhausen e altri musicologi, musicisti e filosofi pubblicano testi originali, editi da Nuova Consonanza.

Il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza
Nuova Consonanza dà vita anche a numerose filiazioni. Quella di maggior rilievo è, probabilmente, il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza (GINC), che nasce nel 1964 per volontà di Franco Evangelisti. Il compositore romano coinvolge nel progetto anche diversi musicisti stranieri: Larry Austin, John Eaton, John Heineman, Roland Kayn, William O. Smith, Ivan Vandor.

In alcune conferenze tenute a Brema e Amburgo nel 1959, epoca in cui si scatenò la famosa polemica sulla validità dell´opera aperta, parlai dei limiti che questa portava in sé e della possibilità dei suoi ultimi sviluppi. Dovendo l´interprete completare nell´esecuzione gli schemi che il compositore forniva, io dissi, sarebbe stato necessario l´avvento di un nuovo tipo di esecutore che fosse anche compositore, in modo che potesse legare certi elementi musicali che, in esecuzioni date da interpreti di tipo tradizionale, vengono resi schiavi da una prassi che tale tipo di esecutore porta con sé. […]
Franco Evangelisti

Il GINC, oltre a essere l´unico gruppo di improvvisazione formato esclusivamente da compositori-esecutori, ribalta l´asserzione base dell´opera aperta (l´esecutore che diventa compositore), trasformando il compositore in esecutore, per mezzo di una fusione permanente tra l´atto della scrittura e quello del suonare.

Nel 1967, a Evangelisti, Heineman e Kayn (gli altri hanno abbandonato il gruppo) si uniscono Mario Bertoncini, Walter Branchi, Ennio Morricone e Ivan Vandor. L’anno successivo, con l’arrivo di Macchi e l’uscita di Kayn, il GINC si presenta nella formazione che lo condurrà alla sua fase di massima espansione e fama.