Giuseppe Sinopoli: fra il gesto e il suono

Il 20 aprile 2001 ci lasciava il grande direttore

Artista dal carattere e dagli interessi poliedrici, Giuseppe Sinopoli (1946 - 2001) iniziò a dodici anni a studiare teoria della musica e organo. Poi, si iscrisse alla Facoltà di Medicina di Padova, presso la quale si laureò nel 1971. Dal 1966, Sinopoli studiò composizione al Conservatorio di Venezia, che lasciò due anni dopo. Frequentò gli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, famoso centro di studio e produzione della musica d'avanguardia, dove fece incontri determinanti per lo sviluppo della propria carriera e dei propri interessi: Luigi Nono, Bruno Maderna, Franco Donatoni, che per tre anni fu suo maestro all’Accademia Chigiana di Siena. Lì frequentò anche i corsi di direzione d’orchestra di Franco Ferrara.

Alla fine del 1972, Sinopoli si trasferì a Vienna dove studiò direzione e analisi. Nel 1975, dopo anni dedicati alla composizione, scoprì la propria vocazione per la direzione d’orchestra, con una particolare, ma non esclusiva, attenzione al repertorio contemporaneo.
Il 1980 fu l’anno della sua affermazione internazionale con la concertazione di tre opere verdiane: Macbeth a Berlino, Aida ad Amburgo e Attila a Vienna. Come direttore, collaborò con la New York Philharmonic, la Chicago Symphony, i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Israel Philharmonic, la Philharmonia di Londra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Deutsche Oper di Berlino, la Staatskapelle di Dresda, i complessi della Rai (compresa l’Orchestra Nazionale, nata nel 1994), il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro alla Scala. Morì a Berlino, sul podio della Deutsche Oper, il 20 aprile 2001, colpito da infarto, mentre dirigeva il III atto di Aida.

Io sono veneziano, ma la mia formazione musicale è soprattutto tedesca. Ho certe mie caratteristiche diverse da quelle dei direttori italiani. Per esempio, io desidero un ritardo nell’attacco dell’orchestra, rispetto a quanto avviene abitualmente in Italia sul gesto del direttore; un tempo, breve, ma esistente, di riflessione, di coscienza fra il gesto e il suono. In questo modo son convinto che i professori siano costretti a sentire il tempo interiore, che è una cosa diversa dal tempo comandato dal direttore
Giuseppe Sinopoli

Dagli anni Ottanta, Giuseppe Sinopoli aveva nutrito anche un profondo interesse per l’archeologia del vicino oriente antico, collezionando una preziosa raccolta di reperti, oggi conservata nel museo Aristaios attiguo alla sala a lui intitolata nel Parco della Musica di Roma. Nel mese della morte, avrebbe dovuto discutere la tesi in Archeologia presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, che nel novembre del 2002 gli conferì la laurea alla memoria.

Vorrei che non si ricordasse la mia faccia o il mio nome come quello d’uno che è bravo, uno che dirigeva molto bene non si sa più che cosa; vorrei, come finora spero sia accaduto, che si ricordasse semplicemente come ho diretto Mahler, o Schumann, o Verdi. Sono ambizioso, sono anche orgoglioso, sono anche forse quello che si dice figlio di buona donna, ma non vorrei mai che qualcuno mi ritenesse bravo e non sapesse quando gli sono apparso tale, e perché
Giuseppe Sinopoli


Dall'Auditorium "Arturo Toscanini" della Rai di Torino, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai esegue la Sinfonia n. 4 in mi min op. 98 di Johannes Brahms.
Registrazione del 24 settembre 1994, per la regia televisiva di Paola Longobardo.
Direttore dell’Orchestra: Giuseppe Sinopoli